Il nuovo volto della food experience. Possibile vantaggio per i ristoratori
Smart box, cibi detox, meal kit e packaging sostenibili: sono tante le soluzioni reali e immaginabili che in questo periodo di pandemia e limitazioni si prospettano ai ristoratori . Opportunità di business che possono portare vantaggi come una maggior fidelizzazione o la possibilità di soddisfare diverse esigenze
22 marzo 2021 | 08:36
di Massimo A. Giubilesi
Con l'espansione della food delivery, nuove innovative soluzioni per il consumatore medio
La food experience, i tanti orizzonti post-pandemia
Oggi, trovandoci avvolti del vortice della pandemia e delle restrizioni, paradossalmente (o forse no) a causa della esplosione delle consegne a domicilio, i ricercatori “affamati di food experience” possono trovare modi ancora più creativi e coinvolgenti per nutrire l’anima e il corpo agli amanti della soul food.
Con un pizzico in più di intraprendenza e occhio attento e lungo sulle questioni organizzative e gestionali, l’espansione della food delivery potrebbe spalancare le porte ad un business vincente che vede felicemente sposate, ed in armoniosa proficua convivenza, le nuove tecnologie di produzione e conservazione.
Tra le soluzioni, anche ready to cook e ready to eat
Dal ready to cook al cibo detox: il futuro è ora
Le esigenze alimentari particolari, gli ingredienti funzionali e il packaging attivo e intelligente si possono unire e bilanciare in un’offerta attraente per aprire nuovi e ampi orizzonti di sviluppo per tutto ciò che riguarda la food experience, anche sostenibile. Smart box, kit meal, cibo detox, comfort food, dietetico, vegan, ready to eat, ready to cook o da finire la preparazione in autonomia (e in sicurezza) nella propria casa: il cliente abituatosi alle comodità delle consegne a domicilio, avrà un’unica difficoltà: quella di scegliere.
In questo senso, “future is now”: il nuovo volto della food experience si delinea sempre di più nella direzione nella quale, mai come prima, il cliente-consumatore-utente potrebbe essere messo al centro di un servizio di ristorazione innovativo, personalizzato e facilmente modulabile e governabile da parte degli operatori.
Sempre nuove le esigenze alimentari, tra cibi detox e diete vegan
Con i nuovi possibili trend, tanti vantaggi per i ristoratori che si adeguanoI vantaggi per i ristoratori sarebbero notevoli sia in termini economici, diversificando la propria offerta, che in termini di fidelizzazione e soprattutto di coinvolgimento dei consumatori che sicuramente “ritorneranno” nel ristorante del proprio chef preferito non appena sarà possibile. Basta che lo chef oggi, grazie alle tecnologie disponibili, comunichi bene e consegni in modo idoneo il cibo a domicilio, insieme a messaggi personalizzati e/o istruzioni video che aiutino i commensali con consigli pratici e indicazioni come finire la preparazione dei pasti ordinati o come conservare correttamente eventuale cibo non consumato subito.
Non sfruttare queste opportunità per continuare a tenersi in contatto e comunicare con i propri clienti, anche a livello di canali social e siti web, sarebbe un grosso errore difficilmente recuperabile in futuro, quando la concorrenza sarà già molto più avanti e meglio posizionata.
Un altro importante aspetto e opportunità di business legato sempre al concetto della food experience potrebbe essere implementato spostando l’asseto commerciale sulla multifunzionalità del servizio di ristorazione che, oltre la preparazione e la consegna di piatti, potrebbe ampliarsi con i servizi di dispensa alimentare.
Vista la crescente richiesta di cibi e ingredienti particolari e l’aumentata sensibilità dei consumatori verso tutto ciò che è salutistico (non dietetico), la nutraceutica si trasforma in parte integrante dell’alimentazione, trovando di conseguenza terreno fertile per proposte mirate da parte dei ristoratori per la vendita di prodotti e menu vegetariani (vegan), crudisti, proteici, probiotici o ancora in tutto ciò che possiede un profilo nutrizionale bilanciato, “senza…” o “a basso contenuto di…” sostanze rifiutate per motivi di salute o culturali.
Opportunità di business per i ristoratori, tra cui la fidelizzazione del cliente
Oltre le vecchie abitudini: sostenibilità ed eticaInsomma, bisogna sfruttare il difficile momento della crisi che in un certo senso ci vede costretti ad abbandonare definitivamente alcune (tante) vecchie abitudini e pregiudizi verso i mercati del food per abbracciare le nuove opportunità di sviluppo anche sostenibile, inteso come un nuovo ecosistema bilanciato tra profitto, codice etico e responsabilità verso l’ambiente.
Raggiungere l’equilibrio tra alimenti e natura significa riorganizzare in profondità il settore con una visione olistica che crea la “catena del valore”, privilegiando le filiere di approvvigionamento corte, i prodotti locali e stagionali e rispolverando le ricette del territorio. Dobbiamo porre maggior attenzione ai processi produttivi che riducono lo spreco, incentivano il riutilizzo e facilitano il riciclo, valori fondamentali della food experience, che potrebbe solo beneficiare trovando nuove forme di espressione derivanti dalla trasparenza e dalla tracciabilità che da sempre fanno parte del mondo della ristorazione.
Tra i fattori e gli elementi decisamente a favore, sarà l’attenzione verso i packaging di ogni natura (tecnicamente “Moca”, Materiali e oggetti a contatto con gli alimenti, tutti nessuno escluso) in generale biodegradabili, compostabili, anche riutilizzabili per creare altri contenitori o manufatti. Non mancano anche già esempi virtuosi di contenitori edibili o confezioni funzionali in grado di cuocere o scaldare i cibi senza la necessità di utilizzare altri fonti di energia.
Il futuro appartiene a chi sa adeguarsi
E se il futuro ci sembra ancora tanto incerto, ricordiamoci che il domani appartiene a chi sa adeguarsi, a chi è capace non solo di guardare oltre, ma anche di vedere le opportunità laddove fino a ieri c’erano solo difficoltà.
Termino con due passaggi di due grandi personaggi, molto diversi tra loro, vissuti in due secoli molto diversi, a cui sono affezionato.
«Non è la specie più forte a sopravvivere e nemmeno quella più intelligente, ma la specie che risponde meglio al cambiamento. Nella lunga storia del genere umano (e anche del genere animale) hanno prevalso coloro che hanno imparato a collaborare ed a improvvisare con più efficacia».
Charles Robert Darwin - “Appunti sulla trasformazione della specie”, 1846
«Non possiamo pretendere che le cose cambino, se continuiamo a fare le stesse cose. La crisi è la più grande benedizione per le persone e le nazioni, perché la crisi porta progressi. La creatività nasce dall’angoscia come il giorno nasce dalla notte oscura. È nella crisi che sorge l’inventiva, le scoperte e le grandi strategie. Chi supera la crisi supera sé stesso senza essere “superato”. Chi attribuisce alla crisi i suoi fallimenti e difficoltà, violenta il suo stesso talento e dà più valore ai problemi che alle soluzioni».
Albert Einstein - “Il mondo come io lo vedo”, 1931
Per informazioni: www.giubilesiassociati.com
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