Patrimoni Unesco, dieci in Lombardia Un traino per il turismo post-estate?

31 luglio 2017 | 14:32
di Renato Andreolassi
È la più grande e per molti versi inesplorata miniera d'oro del Nord Italia. Stiamo parlando dei 10 siti archeologi e beni immateriali che l'Unesco ha riconosciuto patrimonio dell'Umanità in Lombardia, il maggior numero fra tutte le regioni. L'ultimo, un mese fa, le Mura Venete della Città Alta di Bergmo; il primo, nei lontani anni '60, le Incisioni Rupestri della Valcamonica. Un scrigno unico a livello storico, turistico e ambientale.


foto: Bergamo Sera

La Regione ha stanziato di recente 800mila euro per finanziare 23 progetti per valorizzarli e promuoverli in casa nostra e all'estero. «Energie e risorse concrete - ha detto l'assessore alle Culture, identità ed autonomie Cristina Cappellini - apprezzate dagli operatori culturali e dai territori». Tutto vero, questi sono gioielli di una bellezza unica, partendo appunto dalle incisioni rupestri camune - le prime riconosciute in Italia - che si estendono su un comprensorio di 80 kmq e una superficie di 1.300 kmq con epicentro in quel di Capodiponte, per proseguire con veri e propri capolavori frutto dell'ingegno umano come Sabbioneta e la Mantova dei Gonzaga, i Sacri Monti di Varese, la Ferrovia retica e il trenino rosso del Bernina, il villaggio operaio di Crespi d'Adda, S. Maria delle Grazie a Milano e il Cenacolo Vinciano, il Saper fare Liutario del Cremonese, e ancora il Monastero di S. Giulia e San Salvatore e i Longobardi a Brescia, i siti Palafitticoli dell'Arco alpino e, ultime arrivate, le Mura opere di difesa veneziane di Bergamo costruire fra il XVI e XVII e secolo. Da ricordare, anche a cavallo fra la Lombardia e la Svizzera il monte S.Giorgio.

Fin qui l'elenco dei "gioielli di famiglia" tenuti spesso in cassaforte e sconosciuti ai più. Adesso è giunto davvero il momento di fare gioco di squadra non solo nella stagione estiva. Questi siti, patrimonio dell'Umanità possono rappresentare l'arma in più, l'occasione per prolungare la stagione turistica tutto l'anno partendo dalle scuole. Bisogna però uscire dai piccoli campanilismi, dai finanziamenti una tantum e programmare iniziative a largo raggio coordinate da un unico Ente, come sembra voler fare la Regione. Staremo a vedere.

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