Sardegna, un'altra estate di crisi? Gli albergatori: Regione assente, mancano regole

Dopo un 2020 disastroso, anche il 2021 si profila un anno difficile per il mondo del turismo regionale. Qualche prenotazione sta arrivando, ma è troppo poco per pensare positivo e le istituzioni sono immobili

28 gennaio 2021 | 13:00
La Sardegna del turismo, trema e con lei tutta la regione dal momento che il settore storicamente traina l’economia locale. Trascorso un 2020 disastroso non solo per il drastico calo degli arrivi, ma anche per un’immagine “sporcata” dalle polemiche sulle discoteche dei ricchi aperte e diventate presto focolai incandescenti. Gli albergatori sardi dunque hanno l’umore nero: fanno i conti in tasca e trovano pochi spiccioli, alzano lo sguardo e invece che vedere il mare cristallino e le spiagge bianche pronte ad ospitare milioni di turisti per l’estate 2021, vedono ancora nero.


Sardegna in attesa di turisti

L'estate 2021 a forte rischio
«Il numero delle aziende in vendita sta diventando sempre più preoccupante, un terzo delle nostre strutture rischia di non riaprire più», spiega all’Unione Sarda, Paolo Manca, presidente di Federalberghi Sardegna con 920 aziende associate e 1.100 posti letto a disposizione. E sul domani? «Aprile e maggio sono già compromessi e ritengo che anche questa sarà un’annata sulla falsariga di quella dello scorso anno. Ci auguriamo che l’immunità di gregge possa essere raggiunta il prima possibile perché sarà dura avere anche quest’anno luglio e agosto con le stesse percentuali del 2020».

Nessuna idee su come riprendere
A fare rabbia è la mancanza ancora di idee su come rendere sicure le vacanze e gli spostamenti. Mancano, ad esempio, regole per l’accesso ai porti e aeroporto, tema cruciale per la Sardegna e diventato un caso anche l’estate scorsa con il rimpallo delle responsabilità tra Regione di partenza e Regioni di arrivo con quelle idee paradossali dei traghetti per appestati.

Regione assente, nessun confronto
E manca, soprattutto, un deciso supporto della Regione Sardegna. «Abbiamo inviato due richieste di incontro con il presidente Solinas e gli assessori del Turismo, Trasporti e Programmazione, ma sono cadute nel vuote», ha detto Nicola Palomba, vicepresidente di Confindustria Sardegna Meridionale. Un’assenza preoccupante che non fa che scavare ancora più a fondo il buco nero in cui è caduto il settore.

Intanto però qualcosa si muove. A Sud-Ovest tedeschi, francesi, inglesi e svizzeri iniziano a prenotare testimoniando che la voglia di viaggiare c’è con gli albergatori che puntano su questo sentimento e sulla diffusione del vaccino, con conseguente idea del passaporto sanitario a soffiare sul business.

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Alberto Lupini


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