Scioperano i piloti British Airways Trecentomila a terra in 2 giorni
È la prima agitazione indetta dal personale della compagnia. Coinvolti 4.300 dipendenti. Tra oggi e domani si prevedono cancellazioni di 1700 voli. Un giorno di sciopero costerà a British 40 milioni di sterline
09 settembre 2019 | 12:50
Dopo mesi di trattative, il banco è saltato e per la prima volta i dipendenti della British Airways sono entrati in sciopero. Lo hanno fatto dopo aver rifiutato una proposta di incremento dell'11,5% dei salari nell'arco di tre anni, ultima messa sul piatto dalla compagnia a luglio. Troppo poco per la British Airline Pilots Association (il sindacato dei piloti), che ha dunque indetto la prima agitazione di sempre del settore.
Sono circa 4.300 i piloti che potrebbero incrociare le braccia (basta un solo membro dell’equipaggio a scioperare, per far saltare il volo). L’agitazione rischia pertanto di rovinare i piani di volo di circa 300mila persone. Anche il tentativo del primo ministro Boris Johnson, che nei giorni scorsi aveva provato a riaprire il tavolo delle trattative, è stato inutile.
Secondo la compagnia, accettando la proposta formulata a luglio, i comandanti arriverebbero a guadagnare 220 mila euro l'anno. Ma per il sindacato il problema sono i salari di copiloti e dei profili più junior, che restano troppo bassi soprattutto se paragonati ai costi della formazione. E poi l'aumento non sarebbe in linea con gli affari.
Si stima che un giorno di sciopero, con quasi tutti i voli atterrati, costerà alla compagnia circa 40 milioni di sterline. Se il braccio di ferro dovesse andare avanti, il 27 settembre ci potrebbe esser un altro sciopero e altre manifestazioni potrebbero scattare nel più caldo periodo delle ferie di natale.
In mattinata sul portale dell'aeroporto di Malpensa non si leggono cancellazioni - anche perché i voli indicati riguardano per lo più London City - mentre ce ne sono un paio a Fiumicino. Un nuovo collegamento tra l’Italia e l’aeroporto londinese di Gatwich è stato inaugurato proprio la settimana scorsa da Orio al Serio.
L'agitazione coinvolge 4.300 piloti britannici
Sono circa 4.300 i piloti che potrebbero incrociare le braccia (basta un solo membro dell’equipaggio a scioperare, per far saltare il volo). L’agitazione rischia pertanto di rovinare i piani di volo di circa 300mila persone. Anche il tentativo del primo ministro Boris Johnson, che nei giorni scorsi aveva provato a riaprire il tavolo delle trattative, è stato inutile.
Secondo la compagnia, accettando la proposta formulata a luglio, i comandanti arriverebbero a guadagnare 220 mila euro l'anno. Ma per il sindacato il problema sono i salari di copiloti e dei profili più junior, che restano troppo bassi soprattutto se paragonati ai costi della formazione. E poi l'aumento non sarebbe in linea con gli affari.
Si stima che un giorno di sciopero, con quasi tutti i voli atterrati, costerà alla compagnia circa 40 milioni di sterline. Se il braccio di ferro dovesse andare avanti, il 27 settembre ci potrebbe esser un altro sciopero e altre manifestazioni potrebbero scattare nel più caldo periodo delle ferie di natale.
In mattinata sul portale dell'aeroporto di Malpensa non si leggono cancellazioni - anche perché i voli indicati riguardano per lo più London City - mentre ce ne sono un paio a Fiumicino. Un nuovo collegamento tra l’Italia e l’aeroporto londinese di Gatwich è stato inaugurato proprio la settimana scorsa da Orio al Serio.
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