Tassa di soggiorno, Centinaio: Sia imposta di scopo, sennò è furto

Il ministro delle Politiche Agricole, Gian Marco Centinaio, è tornato ad esprimersi sulla tassa di soggiorno. Lo ha fatto durante l’assemblea di Federalberghi nel fine settimana a Capri, ribadendo la sua contrarietà

06 maggio 2019 | 10:16
Per Centinaio la tassa di soggiorno, che quest’anno potrebbe valere ai Comuni italiani circa 600 milioni di euro, è addirittura un “un furto” ai danni dei turisti. «Da quando facevo l’assessore nel 2009 - ha detto - sono contrarissimo. Molto spesso, non sempre, tanti sindaci la usano per andare a coprire i buchi di bilancio. Se tassa di soggiorno deve essere, allora che diventi tassa di scopo vera. È il lavoro che stiamo facendo al ministero, in modo che il turista quando arriva sa esattamente dove sarà spesa».

Gian Marco Centinaio

Il ministro ha poi annunciato la presentazione, probabilmente già prima dell’estate, del codice identificativo per le strutture ricettive: «Nel momento in cui le piattaforme online venderanno solo ed esclusivamente strutture ricettive che hanno un codice - ha assicurato Gian Marco Centinaio - queste dovranno far pagare la tassa di soggiorno e di conseguenza saremo tutti in linea e in regola. L’obiettivo è un codice identificativo nazionale. Avevamo promesso prima dell’estate ma quando Centinaio decide qualcosa sembra che la burocrazia decida che Centinaio debba essere smentito, quindi dico il prima possibile. L’obiettivo resta prima dell’estate ma in questo Paese decidono solo i burocrati, di conseguenza faremo pressione per mettere fine a questa odissea».

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Alberto Lupini


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