Tetto al contante, limite a 5mila: ma quali obblighi restano?

Il Governo Meloni ha alzato il tetto al contante con il decreto Aiuti Quater, ma restano alcuni vincoli come per esempio l'obbligo del pos e il limite a 15mila euro per gli acquisti dei turisti stranieri. Ma vediamo nel dettaglio quali vincoli restano e che vantaggi permangono per chi usa le carte di credito

16 novembre 2022 | 05:00

Il Governo Meloni ha scelto, fra polemiche, di innalzare il tetto del contante a 5mila euro, inserendo la modifica all'interno del decreto Aiuti Quater, ma non è però intervenuto sugli altri vincoli, che impattano anche sul comparto Horeca. Pensiamo solo a:

  • Il limite a 15mila euro per gli acquisti dei turisti stranieri (che resta inalterato).
  • le sanzioni per gli esercenti e i professionisti che rifiutano di accettare pagamenti tramite Pos.

Come dire che se ora si potrà anche pagare una cena in contanti fino a 5mila euro, un bar o un ristorante non potranno comunque non accettare il pagamento anche di un caffè con la carta di credito. In aggiunta restano ancora alcuni limiti all’uso del contante o degli assegni (dalle spese dei condomini agli stipendi), mentre alcuni vantaggi , in particolare detrazioni fiscali (per i lavori edilizi o le spese mediche) sono ammesse solo se tracciate.

Ma vediamo nel dettaglio quali vincoli restano e che vantaggi permangono per chi usa le carte di credito.

Tetto al contante in rialzo, ma restano alcuni vincoli sui contanti e sugli assegni

Se il Governo Meloni è subito intervenuto sull'innalzamento del tetto al contante, portandolo a 5mila euro, restano ancora alcuni vincoli sull'utilizzo delle banconote e degli assegni che non possono superare l'importo di mille euro:

  • Resta fissata a mille euro la cifra massima a partire dalla quale gli assegni bancari e postali necessitano della clausola «non trasferibile».
  • A mille euro resta anche il limite per le rimesse di denaro che passano attraverso i money transfer.
  • Di mille euro è infine anche il limite come soglia a partire dalla quale le società e le associazioni sportive dilettantistiche devono versare o incassare con mezzi tracciati.

Così sono stati, al momento mantenuti, anche alcuni divieti di utilizzo dei contanti in determinati contesti:

  • È vietato effettuare pagamenti in contanti per le spese dei condomini: devono sempre transitare per un conto corrente dedicato.
  • Gli stipendi non possono essere pagati in contanti e al massimo si possono incassare le retribuzioni in contanti ma ad uno sportello bancario (fanno eccezione solo il lavoro domestico e le collaborazioni occasionali).

Gli incentivi fiscali per chi utilizza i pagamenti digitali 

Non ci sono stati invece interventi, almeno finora, su alcuni incentivi fiscali, che vengono offerti a chi utilizza o privilegia i pagamenti digitali. Si tratta di meccanismi a suo tempo previsti per evitare elusioni o evasioni fiscali ed è improbabile che vengano smantellati.

Il principio base è che resta la possibilità di utilizzare il bonifico parlante (carte, bonifici e così via), che permette di avere traccia sia dei dati del destinatario che del contribuente che ha sostenuto le spese da portare in detrazione nella dichiarazione dei redditi. Vediamo i casi principali:

  • le detrazioni fiscali sui lavori edilizi che da venti anni richiedono il pagamento con bonifico “parlante”, che permette di avere traccia sia dei dati del destinatario (impresa) che del contribuente (cliente) che ha sostenuto le spese;
  • le spese detraibili al 19% (dal 1° gennaio 2020), con la sola eccezione dei farmaci e delle prestazioni sanitarie presso strutture pubbliche o accreditate, scattano solo se 'tracciate' e quindi non possono essere effettuate in contanti.

Ma non solo. Rientrano in questa categoria anche i benefici per gli acquisti di carburante da parte dei titolari di partita Iva che, se eseguono o ricevono tutti i pagamenti, oltre i 500 euro, con mezzi tracciabili, possono anche beneficiare della riduzione di due anni dei termini di accertamento da parte del Fisco.

I limiti che impattano sul comparto Horeca

Sempre a proposito di pagamenti digitali resta intanto in vigore, ma si avvia a un restyling nel 2023,  la lotteria degli scontrini che diventerà istantanea. Tra le misure collaterali che hanno accompagnato la spinta ai pagamenti digitali, questa è una di quelle che sembrano avere esaurito i propri effetti, come il programma cashback. 

Sono principalmente due i vincoli che impattano sul comparto Horeca: il limite a 15mila euro per gli acquisti dei turisti stranieri e le sanzioni per gli esercenti e i professionisti che rifiutano di accettare pagamenti tramite Pos. In questo secondo caso ci sono sanzioni pari a 30 euro più il 4% della transazione negata; con la sola eccezione dei tabaccai, prevista di recente dall’agenzia delle Dogane. Le sanzioni sono scattate lo scorso 30 giugno dopo che per molti anni l’obbligo del Pos era rimasto privo di penalità. Ma anche questa misura potrebbe prima o poi essere investita da un cambio di rotta visto che da sempre il centro destra non sostiene con convinzione i pagamenti elettronici.

Quest'ultimo tema é molto caro a ristoranti e bar, che hanno avanzato anche parecchie lamentele per le commissioni ritenute troppo elevate e inaccettabili e che restano in attesa di modifiche di questa normativa dal nuovo Governo Meloni. Per il momento c'è comunque un bonus per chi acquista i Pos.

 

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Alberto Lupini


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