Trump, dazi contro il Made in Italy 4,5 miliardi di export a rischio

Il Dipartimento di commercio statunitense ha elaborato una black list di prodotti sui quali verrà applicato un aumento delle tariffe alle importazioni fino al 100% del valore attuale Al suo interno sia food che wine del Belpaese. Il business dell'agroalimentare italiano è dunque in allerta per le conseguenze che potrebbero scaturire da questa scelta

02 agosto 2019 | 12:03
È quello che emerge dopo la decisione del presidente degli Stati Uniti Donald Trump di imporre nuovi dazi del 10% sulle importazioni di beni dalla Cina per un valore di 300 miliardi di dollari a partire dal primo settembre con il rischio di un effetto valanga sul commercio internazionale che ha fatto crollare le borse


Agroalimentare italiano, export a rischio a causa dei dazi

Sulle relazioni commerciali con l'Unione Europea nell’agenda della Casa Bianca c’è un atteso intervento del Presidente degli Stati Uniti che dovrebbe riguardare tra l’altro l’accordo raggiunto per l’esportazione in Europa di 35mila tonnellate di carne bovina americana, senza ormoni, in 7 anni concessa erga omnes nell'ambito della disputa Wto sul rifiuto Ue alla carne agli ormoni Usa. Una iniziativa che dovrebbe scongiurare le tensioni generate dall’ultimo tweet del presidente Donald Trump in cui minaccia di colpire il vino francese dopo che la tassa annunciata dal suo omologo Emmanuel Macron sulle grandi società digitali statunitensi, come Google, Apple, Facebook e Amazon è stata definitivamente approvata dal parlamento francese l'11 luglio. "Ho sempre detto che il vino americano è meglio di quello francese" ha scritto il Tycoon.

Nella black list ufficiale pubblicata sul registro Federale Usa ad essere maggiormente colpiti sono nell’ordine la Francia, l’Italia e la Germania e non c’è dubbio che a pagare il conto più salato per il Belpaese sia il Made in Italy agroalimentare con vini, formaggi, salumi, pasta, olio extravergine di oliva, agrumi, olive, uva, marmellate, succhi di frutta, pesche e pere in scatola, acqua, superalcolici e caffè, ma anche la moda, i materiali da costruzione, i metalli, le moto e la cosmetica.


Donald Trump (Il Fatto Quotidiano)

In gioco ci sono settori di punta dell’agroalimentare nazionale in Usa a partire dal vino che con un valore delle esportazioni di 1,5 miliardi di euro nel 2018 è il prodotto made in Italy più colpito, l’olio di oliva le cui esportazioni nel 2018 sono state pari a 436 milioni, la pasta con 305 milioni, formaggi con 273 milioni, secondo lo studio della Coldiretti.

Ma c’è anche chi in Usa si è mosso per contrastare i dazi come la North american olive oil association (Naooa) che ha avviato una petizione a difesa dell’extravergine di oliva “Non tassate la nostra salute” che può essere sottoscritta online (https://www.aboutoliveoil.org/petition). Nella petizione si sottolinea che l’olio d’oliva è uno degli alimenti più salutari tanto che la stessa Food and drug administration statunitense (Fda) ha riconosciuto l’olio d’oliva come un alimento benefico per la salute cardiovascolare, ma i suoi benefici vanno ben oltre. Le stesse linee guida dietetiche dell’Usda per gli americani raccomandano la Dieta mediterranea, della quale l’olio d’oliva è una componente principale.

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Alberto Lupini


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