Venezia verso il Carnevale Prenotazioni in calo negli alberghi

Tra i turisti non sembra ancora passata la paura dopo gli episodi di acqua alta di novembre e dicembre. Ma a preoccupare gli albergatori è soprattutto l'aumento esponenziale dei bed and breakfast . Negli ultimi cinque anni in laguna il numero è cresciuto del 170% e si teme anche per il proliferare di tante strutture abusive

27 gennaio 2020 | 10:58
Non sarà un Carnevale da tutto esaurito, quello che prenderà il via a Venezia il prossimo 8 febbraio. A una decina di giorni dalla partenza della kermesse, le prenotazioni nelle strutture alberghiere sono in netto calo rispetto all’anno scorso.

Il Carnevale di Venezia prenderà il via l'8 febbraio

A rivelarlo è l’Associazione veneziana degli albergatori, che teme per la prima volta dopo anni un ridimensionamento delle presenze in Laguna in uno dei periodi e per una delle manifestazioni più attesi dell’anno. «Il calo rispetto al 2019 sarà notevole - ha detto il direttore Claudio Scarpa, interpellato da La Nuova Venezia - anche se la sensazione è di una leggera ripresa, rispetto a novembre e dicembre».

Da mesi il settore dell’accoglienza a Venezia sta vivendo un periodo difficile: gli alberghi non sono ancora definitivamente usciti dal tunnel della paura dell’acqua alta, che ha spinto tanti turisti ad annullare (o semplicemente a rimandare a data da destinarsi) il loro soggiorno in Laguna. Un calo sensibile, rispetto al passato, che si è visto anche durante le ultime festività.

Ma c’è di più: dal recente convegno di Federalberghi, sono emersi i dati relativi all’esplosione delle strutture extralberghiere (regolari) in Italia e segnatamente nel capoluogo veneto. È qui infatti che negli ultimi anni si è registrato uno degli aumenti più sensibili di tutto il Paese: Venezia è infatti al secondo posto, con un incremento dei bed & breakfast del 170,82%, dietro soltanto a Milano (+218,09%), che anche in questo caso traina la corsa e davanti ad altre città d’arte, come Roma (+88%) e Firenze (+79%).

Numeri che preoccupano il settore anche in relazione al fatto che, per tante strutture regolari, potrebbero essercene tante abusive: «Sappiamo che ce ne sono a centinaia - ha detto ancora Scarpa - il che produce un danno per tutti, se consideriamo il mancato introito della tassa di soggiorno, oltre che un problema di sicurezza».

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Alberto Lupini


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