Viaggi, il cibo è il nuovo protagonista Dai corsi di cucina alle cene in famiglia

24 ottobre 2015 | 10:06
Vivere esperienze uniche e avvicinarsi il più possibile alla cultura di un luogo, portandone a casa il sapore autentico: chi parte per una destinazione esotica vuole sentirsi meno turista e più viaggiatore, e quale modo migliore di conoscere un popolo se non attraverso le sue tradizioni culinarie?



«Gli italiani - spiega Silvia Romagnoli di CartOrange, network italiano di consulenti di viaggio -mettono il cibo tra le gioie della vita e i viaggiatori più attenti hanno sempre avuto una grande curiosità per la cultura gastronomica dei luoghi che visitano. Le escursioni non bastano più. Da diversi anni abbiniamo ai viaggi una serie di esperienze culinarie selezionate da esperti in loco, per far vivere ai viaggiatori una vera immersione nella cultura del luogo».

Condividere una cena con la gente del posto è certamente il modo migliore per sentirsi a casa, anche dall’altra parte del mondo. «L’esperienza di un pasto tradizionale in famiglia - continua Silvia Romagnoli - è fra quelle che esaltano di più i viaggiatori. Oltre a imparare sapori, ricette e provenienza dei cibi direttamente da chi li prepara, i viaggiatori scoprono dal vivo delle tradizioni che mai potrebbero conoscere in un normale ristorante. Per esempio in India, dove è costume mangiare con le mani, le famiglie insegnano agli ospiti quali sono i movimenti giusti, la loro sequenza e le regole di etichetta. Gesti autentici che valgono più di mille descrizioni in una guida turistica».

Altra proposta di successo sono i corsi di cucina, «che diventano un vero e proprio souvenir di viaggio - continua Silvia Romagnoli - perché tornati a casa poi si ripropongono agli amici le ricette e i sapori conosciuti all’estero», che include fra le esperienze la preparazione di un pasto tradizionale in Vietnam, compresa la spesa al mercato accompagnati dagli chef, e un sushi workshop in Giappone per apprendere i segreti dell’arte culinaria nipponica. «Per vivere esperienze uniche come dei “local”- conclude Silvia Romagnoli - basta avere tanta voglia di scoprire il mondo e farsi consigliare da un consulente esperto che confezionerà un viaggio su misura secondo i propri gusti e interessi».

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Alberto Lupini


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