Vino Civitas riporta in auge la console di Galleria Corsini a Roma

L’opera costituisce l’esempio più elaborato e ricco tra le consoles che oggi decorano le sale della Galleria Corsini, commissionate da Neri Maria Corsini e dal fratello Bartolomeo per il palazzo su via della Lungara a Roma

20 novembre 2022 | 14:30
di Paola Scarsi

Grazie ai proventi raccolti con la vendita del Vino Civitas, si è completato il restauro di una delle più spettacolari e preziose console settecentesche custodita a Roma nella Galleria Corsini. Il Vino Civitas è un progetto dell’associazione Civita in partnership con l’azienda vinicola Tenuta Caparzo, nota a livello internazionale, grazie al quale ogni anno viene restaurata un’importante opera d’arte.

 

La storia della console

La console oggetto di restauro, di nuovo esposta nella sala del Camino della Galleria Corsini, databile intorno al 1730, presenta il fondo piatto ed era quindi destinata ad essere collocata addossata ad un muro. Le gambe dritte sono arricchite da grandi volute da cui emergono elementi vegetali e teste femminili. Altri volti emergono anche dalla crociera in basso e dalla traversa centrale dove il viso è fiancheggiato da volute articolate in forma di teste leonine. La complessità e il dinamismo degli intagli investono tutte le parti della struttura ed è accentuato dalla disposizione dei mascheroni e dalle teste femminili che suggeriscono linee e punti vista sempre nuovi. 

L’opera costituisce l’esempio più elaborato e ricco tra le consoles che oggi decorano le sale della Galleria Corsini, commissionate da Neri Maria Corsini e dal fratello Bartolomeo per il palazzo su via della Lungara, acquistato nel 1736 e trasformato in un grandioso edificio destinato a celebrare la grandezza della famiglia. 

La particolarità di questa ornamentazione si ritrova in alcuni altri tavoli intagliati oggi in collezioni pubbliche e private (Milano, Castello Sforzesco; Los Angeles, J. Paul Getty Museum) e nelle decorazioni di alcune carrozze, come quella detta “di Giovanni V” oggi a Lisbona (Museu Nacional dos Côches) e appartiene evidentemente ad una bottega romana attiva nella prima metà del Settecento per le principali famiglie della città.

 

Un modello di restauro vincente

«Si tratta di un modello vincente di collaborazione tra pubblico-privato - ha dichiarato Flaminia Gennari Santori, direttrice delle Gallerie Nazionali di Arte Antica - in grado di contribuire alla valorizzazione, tutela e fruibilità del nostro impareggiabile patrimonio artistico. La reciprocità tra le istituzioni pubbliche e le aziende private diventa chiave strategica per incrementare le risorse economiche e migliorare la capacità di intervento dei nostri musei. Grazie a Civita, è possibile scoprire e ammirare in tutto il suo splendore un’opera che ha avuto un ruolo importantissimo per la famiglia Corsini, di cui noi tutti siamo debitori eredi e doverosi custodi».

«Il progetto “Vino Civitas” - ha spiegato Giovanna Castelli, direttore dell’associazione Civita - nasce dalla volontà di contribuire, con un sostegno concreto, alla salvaguardia e alla valorizzazione del nostro patrimonio artistico, legando così l’attività vitivinicola al mondo della cultura. Grazie all’acquisto del vino anche da parte di numerose aziende associate a Civita, unite dal comune interesse a qualificare la propria immagine associandola al “mondo valoriale dell’arte”, sono stati restaurati, nel tempo, numerosi capolavori. Siamo lieti che, anche per quest’anno, i proventi della vendita siano stati devoluti al restauro di un’opera delle straordinarie collezioni di Palazzo Barberini e della Galleria Corsini, due luoghi di cultura del nostro Paese di assoluto valore storico-artistico».

 

Per contribuire ai lavori di restauro, è sufficiente acquistare una confezione della speciale linea Civitas firmata Caparzo - Brunello di Montalcino “Magnum”, Brunello di Montalcino Docg, Sangiovese Toscana Igt e Bianco Toscana Igt contenuti in scatole da collezione da 1, 2 e 6 bottiglie.

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