A spasso per l’Italia. Abruzzo, mare e montagna a tavola
Un territorio che va dagli Appennini all'Adriatico e offre i frutti di queste terre a tavola, cominciando dai ristoranti come Casadonna di Romito, fino a chicche come Tosto
20 dicembre 2020 | 18:02
di Stefano Nico
Il territorio abruzzese, un viaggio da fare
La bellezza delle montagne, dei laghi e dei piccoli borghi sono solo alcuni dei fattori che, assieme alla ricca tradizione enogastronomica, stanno permettendo di incrementare le presenze nel territorio. Percorrendo le città ed i piccoli paesi non si può che degustare la cucina tipica abruzzese che vanta varietà di prodotti identificativi come l’aglio rosso di Sulmona, i ceci di Navelli, la liquirizia di Atri e la Genziana, ma anche Presidi Slow Food come il Canestrato di Castel del Monte, la cipolla bianca di Fara Filiorum Petri, le lenticchie di Santo Stefano di Sessanio, la mortadella di Campotosto, il pecorino di Farindola e molti altri.
Uno dei piatti che più ricorda le tradizioni, che ancora oggi vengono tramandate di generazione in generazione, è le Scrippelle m’bosse, vecchia ricetta di famiglia. Per scrippelle si intende crepes sottilissime fatte con acqua farina e uova e cotte su una padella caldissima mentre m’bosse, vuol dire “inzuppate” in un brodo di carne saporito che bagna le scrippelle rendendole morbide e gustosissime.
Maiella e Calascio
Non sono da tralasciare gli ormai inconfondibili arrosticini, le virtù, le mazzarelle ed il parrozzo, l’antico pane delle mense contadine tanto caro a Gabriele D’Annunzio. Oggi l’Abruzzo ha grandi riconoscimenti anche nel mondo dei vini e degli olii extravergine di oliva. Il Montepulciano d’Abruzzo, il Trebbiano d’Abruzzo, la Passerina, il Pecorino ed il Cerasuolo d’Abruzzo.
Sono oggi i vini più rappresentativi della regione con oltre tredici menzioni nella guida Gambero Rosso con i Tre Bicchieri. Ma il 2020 ha visto salire sul podio anche gli olii extravergine di oliva, con 11 menzioni nella guida Tre Foglie del Gambero Rosso. Che dire, una terra vocata al terroir e alla passione nel lavorare in sintonia con la natura.
Trabucco
E la ristorazione? Con tutte queste varietà di prodotti non poteva non assicurarsi il terzo podio come regione più visitata per la cultura enogastronomica e per la ricercatezza del dettaglio da parte degli chef, sempre più attenti alla trasformazione del prodotto e all’ottimo abbinamento cibo vino. Oltre alle tre Stelle Michelin del socio Euro-Toques di Niko Romito, Casadonna Reale a Castel di Sangro, ai quattro capisaldi conla stella Michelin, Villa Maiella della famiglia Tinari a Guardiagrele, Al Metrò a San Salvo dello chef-patron Nicola Fossaceca, alla Bandiera di Civitella Casanova della famiglia Spadone e al D One a Montepagano con lo chef Davide Pezzuto, mi sento di consigliare ristoranti che nel loro percorso si sono sempre contraddistinti per innovazione e tradizione, per attenzione alla biodiversità e per la crescente formazione nella cultura gastronomica.
Sto parlando della Taverna 58 a Pescara, l’Arca ad Alba Adriatica, Tosto ad Atri, Ritrovo a Civitella Casanova, Manetta a Roseto degli abruzzi , Cipria di Mare a Martinsicuro e Zenobi a Colonnella. La mia idea dell’Abruzzo: vivere l'enogastronomia!
Per informazioni: www.stefanonico.it
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Alberto Lupini