Amastuola, ospitalità a tutto tondo Vino, cucina gourmet e benessere

La Masseria Amastuola Wine Resort, situata nel parco Regionale Terra delle Gravine in località Crispiano, è un luogo dell’anima

12 maggio 2019 | 10:54
di Lucia Siliprandi
Il territorio fu nel corso dei secoli un importante crocevia di civiltà come testimoniano i dolmen paleolitici della necropoli di Accetta e gli Ori di Taranto, preziosi monili di epoca magno-greca, rinvenuti durante gli scavi archeologici. L’ambiente rupestre che circonda la tenuta è ricco di vegetazione naturale: pini marittimi si alternano alla macchia mediterranea; gli aromi di rosmarino, timo e lentisco uniti ai profumi della rosa campestre, del biancospino e della calaprice inebriano le narici.



La masseria, che occupa circa 170 ettari, in gran parte coltivati a vigneto, è punteggiata da ulivi secolari e da muretti a secco. Giuseppe Sportelli, direttore commerciale della cantina, aveva in mente un progetto innovativo per la produzione di vino biologico, che mirasse soprattutto alla rivalutazione del paesaggio. «Chiamai Fernando Caruncho, il noto designer paesaggista - racconta Giuseppe - Fernando venne a trovarmi, si guardò attorno e mi disse che non poteva realizzare il mio sogno perché l’area era troppo vasta. Era il 23 marzo del 2013, cominciò a nevicare e ci riparammo sotto l’arco della masseria completamente abbandonata. L’inaspettato rifiuto di Fernando fu un duro colpo ma, dopo alcuni minuti di un assoluto e imbarazzante silenzio lui disse “Adesso comincio a sentire la musica, il suono di Amastuola”. E da quel giorno abbiamo iniziato a pensare alla rinascita di Amastuola».



«Volevamo realizzare in agricoltura qualcosa di bello - prosegue Giuseppe - ma non potevamo sconvolgere l’andamento del terreno. Fernando suggerì di piantare le file dei vigneti seguendo le curve di livello e così i filari furono disegnati in onde parallele». Il risultato è stupefacente: un vigneto giardino ispirato alle onde del mare mosse dal vento.

Per chiudere il cerchio (dalla coltivazione e trasformazione all’accoglienza) era necessario ristrutturare la vecchia masseria, le cui origini risalgono al 1400. Il restauro dell’edificio, rispettoso dell’architettura originaria e della tradizione locale (muri in pietra e pavimenti in cementine), ha realizzato un elegante wine resort. Il corpo principale (un open space su più livelli) ha una sala degustazioni, wine bar, bottaia, libreria e ristorante. Il mobilio e l’arredamento sono stati realizzati da artigiani locali e gli oggetti di design aggiungono un tocco raffinato all’ambiente. Originali i tavoli i cui ripiani sono costituiti dal coperchio di tombini inglesi.



Le camere, situate al primo piano, hanno tutte il soffitto a volta. La suite padronale ad esempio ha un design molto chic: vasca da bagno nel centro, lavabo in pietra naturale, parete del bagno rivestita con maioliche artigianali di Laterza e lampade di ceramica di Grottaglie. All’interno del vecchio ovile sono state realizzate altre camere, ciascuna con accesso indipendente. Nella Superior su una superficie di 51 mq troviamo quattro ambienti distinti: ingresso-soggiorno, disimpegno-guardaroba, bagno e stanza da letto. Nella piccola corte sorge una chiesetta del XVIII secolo e dalla terrazza del cortile si gode una vista mozzafiato sul Mar Ionio e sul vigneto giardino.



Servizio in camera per i trattamenti benessere. Da provare il massaggio rituale Aromasoul - Elements massage, un’esperienza sensoriale per ritrovare forza e vitalità. Un viaggio di scoperta che attraversa quattro mondi. Si parte dall’Oriente con un massaggio rilassante e anti stress, si passa al caldo abbraccio del Mediterraneo che drena le tossine e tonifica la muscolatura, si indugia nel massaggio indiano che allevia i dolori muscolari, stimola la circolazione e sprigiona un senso di calore. E infine si approda nel deserto per un massaggio arabo che rigenera ed energizza il corpo e la mente. Dona una piacevole sensazione di benessere il Tranquillity Ritual, dove delicate texture e aromatiche fragranze idratano la pelle in profondità.


Nel ristorante “Le Arcate” sono serviti i piatti della tradizione pugliese sapientemente rivisitati dallo chef. Delizioso il Flan al cavolo viola su vellutata di patate, gustose le Orecchiette di grano arso con rucola, pomodorino giallo e formaggio fresco. Si scioglie in bocca il Maialino al latte con calendula, croccante la Giuncatine fritta ai pistacchi con pomodorino giallo caramellato.

In degustazione vini rigorosamente bio prodotti dalla Cantine Amastuola. Primeggia il Primitivo dal colore rosso rubino profondo, con sentore di prugna e di marasche in confettura, e cenni di cannella. Nel finale sentori di spezie e piccoli frutti di bosco. Tra i bianchi si può scegliere il Calaprice (Sauvignon Blanc, Chardonnay, Fiano) il cui profumo ricorda le mele golden con sentori agrumati. Per finire Dolce Vitae, Malvasia bianca di Candia dal colore oro antico con riflessi ambrati e aromi che ricordano i fiori gialli e sentori mielosi, confettura di pesca e agrumi canditi.

Per informazioni: www.amastuola.it

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Alberto Lupini


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