Anno nuovo, chef nuovo Matteo Monti ai fornelli di Edit

Cambio della guardia in cucina da Edit (Eat drink innovate together) di Torino che da gennaio si veste di una rinnovata immagine accogliendo in cucina lo chef emiliano Matteo Monti

08 gennaio 2019 | 11:12
di Piera Genta
Una nuova sfida, un interessante passaggio di testimone per continuare a dare risalto allo spazio che si trova al secondo piano della struttura, dove ogni barriera possibile tra cucina e sala è stata annullata, così da accogliere e accompagnare gli ospiti da vicino durante il loro viaggio gastronomico.


Matteo Monti (reportergourmet.com)

La cucina centrale a vista e il bancone che la circonda con le sue 16 sedute, creano uno dei più grandi Chef’s Table d’Italia, e saranno il nuovo palco dello chef Monti insieme ai 50 coperti presenti in sala.
 
Matteo Monti, classe 1979, dopo aver frequentato la scuola alberghiera la sua prima esperienza arriva nel 1999, a fianco dello chef Filippo Chiappini Dattilo dell’Antica Osteria Del Teatro di Piacenza. Nel 2004 Paolo Lopriore lo chiama al ristorante Il Canto dell’Hotel Certosa di Maggiano di Siena come capo partita, e lì rimane fino al 2007 quando sente il bisogno di un’esperienza straniera, volando a Oslo per lavorare a fianco dello chef Eyvind Ellstrom del ristorante Bagatelle.

Durante il suo soggiorno norvegese riceve una nuova chiamata da Lopriore, che lo vuole come sous-chef. Andrà via alla fine del 2009 per raggiungere Davide Scabin al Combal.Zero di Rivoli, e con lui rimarrà nei tre anni successivi, prima di ricevere ancora una chiamata da Lopriore, che stavolta lo vorrebbe come executive chef al ristorante Il Canto. La sua strada prosegue con il Rebelot di Milano, dove nel 2015 diventa chef e prova per la prima volta l’esperienza di un bancone, entrando in contatto con il cliente in un modo più diretto e profondo.

Nel gennaio 2019 inizia la sua esperienza in Edit, dove ritrova il banco e una struttura in cui la condivisione in tutti i suoi aspetti è all’ordine del giorno. Si porta in dote uno stile di cucina in cui si riconoscono i suoi grandi maestri (Chiappini, Lopriore e Scabin) dal modo in cui maneggia le basi classiche unendole alla capacità di seguire il proprio istinto. Matteo Monti è un cuoco di sostanza che conosce le cucine regionali italiane così come la cucina d’avanguardia internazionale, un artigiano affezionato ai sapori rotondi della nostra tradizione ma capace di tocchi spiazzanti ispirati dal mondo globale. Ceviche, anolini e agnolotti, piada “matta”, tonno di coniglio alla soia. Un menu senza tempo che cambia spesso colori, ma rimane sempre rock dalla prima all’ultima nota.

Per informazioni: www.edit-to.com

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