Il Best Western Premiere Treviso Hotel Simbolo dell'ospitalità made in Italy
13 febbraio 2017 | 10:24
di Clara Mennella
Invece in questa zona, a pochi minuti dal centro di Treviso, lungo uno snodo stradale comodissimo da raggiungere e varcate le porte scorrevoli, succede di trovarsi immersi nella bellezza, nella luminosa, calda e accogliente eleganza che è stata la sfida della famiglia Basso, arrivata alla terza generazione di imprenditori nel ramo costruzioni che, con l’avventura del Bhr, si è avventurata nel settore hospitality.
Quindi, dopo il nonno e il papà, a rappresentare oggi la famiglia c'è Roberta Basso, giovane, bella e solare donna manager che ha messo l’anima nell’impresa di famiglia, seguendo in prima persona tutto il progetto che è iniziato quando, intorno agli anni ’90 venne acquistata un’ex area industriale dismessa e sono iniziati i lavori di riqualificazione di tutto il sito, che comprende un grande centro commerciale, direzionale e alberghiero.
Si è cominciato con il costruire la struttura utilizzando il meglio delle soluzioni tecniche e impiantistiche, facendo grande attenzione all’impatto ambientale e cercando di sfruttare al massimo tutta la luce naturale, in seguito è toccato a Roberta il compito di dare al Bhr, che prende il nome dalle iniziali di Basso Hotel e Resort, un’immagine e una personalità.
«Si è occupato di questo progetto - ci racconta Roberta - un architetto francese di grande esperienza all’interno di grandi catene alberghiere internazionali. E quando abbiamo deciso di affidare a lui l’interior design, abbiamo avuto un’idea che poi ha pagato, quella di trascorrere alcuni giorni alla scoperta dei colori e dei sapori della marca trevigiana e quindi alcuni spunti cromatici e di decorazione prendono proprio ispirazione dal contesto, a cominciare dalla presenza dall’acqua nel nostro albergo, con le cascate che si attraversano quando si accede alla struttura e creano un sottofondo di rumore di scroscio d’acqua che da una sensazione di benessere».
Il risultato globale è quello di un vero e proprio biglietto da visita del territorio, offerto agli ospiti fra i quali si contano numerosi stranieri, sia fra i viaggiatori business che fra i turisti, perché non bisogna dimenticare che Treviso, oltre ad essere una cittadina operosa, è anche ricca di storia, architettura, arte e natura, decisamente una meta da valorizzare e riscoprire.
Senza dimenticare la gastronomia e l’enologia, infatti al Bhr l’ospitalità è incentrata anche sulla ristorazione di qualità e territoriale con il Ristorante DiVino Osteria Trevigiana, una cucina che trae spunto dai prodotti del territorio che viaggia di pari passo con la carta dei vini, selezionati con grande cura e con il Gioja Longue Bar, grande spazio per eventi, aperitivi e pranzi a buffet, che offre anche momenti di intrattenimento musicale. Nei sei piani sono distribuite le 133 camere, le 18 le suite e una suite oresidenziale di oltre 80 mq, con un centro Wellness & Fitness panoramico all’ultimo piano.
Qui tutto è caratterizzato dagli ampi spazi, che sono modulabili, abbinabili e ampliabili, le pareti fisse sono quelle indispensabili, il resto si trasforma, le possibilità si moltiplicano, le stanze meeting si collegano fra loro anche in video conferenza o diventano sale da ricevimento per cene di gala, gli arredi si spostano velocemente per adattarsi a manifestazioni ed exhibition. Un risultato del quale Roberta Basso è molto orgogliosa: «Ogni giorno ci inventiamo qualcosa di nuovo, in questo lavoro non resta mai fermi».
I numeri del Bw Premiere Bhr Treviso Hotel
- 133 camere;
- 18 suite di cui una presidenziale;
- 1.200 mq di superficie congressuale,
- 13 sale convegni modulari;
- 600 parcheggi di cui 400 interrati;
- 100 posti a sedere nel ristorante;
- 1 bar lounge;
- 1 centro benessere;
- 1 Kinder house;
- 150mila persone l’anno di passaggio fra chi soggiorna e chi frequenta fra il ristorante e la lounge;
- 40mila pernottamenti;
- 600mila caffè serviti.
Per informazioni: www.bhrtrevisohotel.com
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Alberto Lupini