Chiancheria Gourmet di Roma Carne di prestigio, ma non solo

“Chiancheria”, dal termine napoletano “chianchiere”, ovvero macellaio, inteso non tanto come colui che vende carni, ma nel senso di chi alleva, trasforma e vende bovini e non solo

04 giugno 2019 | 10:35
di Antonio Stanzione
La “Chiancheria Gourmet” è un locale a pochi passi dalla Piramide Cestia, portato a Roma da Salvio e Marco Passariello e da Pasquale Di Muccio, che hanno deciso di intraprendere questo percorso nella capitale dopo il successo di “Chiancheria Gourmet” a Vairano Patenora, in provincia di Caserta. Le carni di Marchigiana, Podolica, Bisonte italiano, Maiale casertano, Bufalo e altre selezioni del Chianchiere sono provenienti esclusivamente dagli allevamenti della Fattoria Carpineto, nata nel 1976 a Presenzano (Ce) che prima del consumo vengono frollate per un minimo di 21 ed un massimo di 45 giorni, lasso di tempo necessario per ottenere il massimo del gusto.

Pasquale Di Muccio, Salvio e Marco Passariello

Chiancheria Gourmet, però, non è solo carne di altissima qualità a pranzo e a cena, ma è un vero e proprio Tempio del gusto; a partire dall'apertura mattutina, alle 8, si possono acquistare non solo i salumi e le carni provenienti dalla Fattoria Carpineto, ma anche il pane di uno dei panifici più famosi d'Italia, Roscioli, e continuare la spesa contando sulla selezione di tanti altri prodotti d'eccellenza, dalla Mozzarella di Bufala Campana alle carni, i formaggi, le conserve artigianali, la pasta di Gragnano e le famose Alici di Cetara. Colpisce la particolare attenzione ai prezzi, che per filosofia della proprietà devono restare il più possibile alla portata dei più.


Il locale

La Chiancheria è anche vini di eccellenza ed è proprio in relazione a questo tipo di sensibilità ed attenzione che si inserisce una serata che ha visto protagonista, oltre le carni, una delle aziende vinicole italiane più famose e conosciute al mondo, Allegrini.


Carne di bisonte

La serata è partita con una verticale guidata delle annate 2000, 2005 e 2010 di Amarone della Valpolicella Classico Docg Allegrini; successivamente si è passati alla cena, che ha messo in risalto la visione di Salvio e dei suoi soci, protesa alla ricerca di materie prime di eccellenza, al rispetto della stagionalità, il tutto condito con l'estro creativo dello chef Raffaele Galasso che ha deliziato i presenti con quattro portate: ad aprire le danze Tartare e Carpacci della casa, in abbinamento lo Champagne Olivier Leflaive millesimato 2014, intruso di lusso della serata; si è continuato con un Risotto Zafferano e Guanciale di Vitellone, in abbinamento l'Amarone Allegrini 2015; la serata era pronta ad accogliere il piatto che ha strabiliato tutti, la Coda di Vitellone dai Pascoli, accompagnato da La Poja Allegrini 2011; a chiudere la degustazione un dessert di pera croccante e gelato abbinato ad un vino tanto raro quanto affascinante, Teso Passito 2014, un Petit Manseng di Poggio al Tesoro Allegrini.

Per informazioni: www.chiancheria.it

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