La cucina mediterranea di Stanzione al Glicine del Santa Caterina di Amalfi

Tipico esempio di ospitalità campana, l’Hotel Santa Caterina di Amalfi è una struttura a 5 stelle gestito dalla famiglia Gambardella. Nella cucina del suo ristorante “Glicine”, Giuseppe Stanzione

29 marzo 2019 | 11:31
di Vincenzo D’Antonio
Le camere dell’albergo sono 66, vere attuali dimore mediterranee, ognuna diversa dall’altra: atmosfera naturalmente romantica tra agrumeti e buganvillee. Comfort assoluto: piscina con acqua di mare, solarium, fitness centre, oltre a bar e ristoranti. Qui non si soddisfano bisogni espressi. Qui si esaudiscono desideri inespressi. E qui si vive una deliziosa esperienza cognitiva ed emozionale cenando al ristorante “Glicine”, aperto anche agli ospiti esterni all’albergo.



Alla guida della cucina, acquisizione recente e preziosa, lo chef Giuseppe Stanzione, già stella Michelin al ristorante Le Trabe di Paestum, e ancor prima a Casa del Nonno 13 di Salerno. Cucina mediterranea nel senso alto. Piatti che sono il frutto delle contaminazioni virtuose che solo il Mediterraneo sa dare a chi sa ricevere, e Giuseppe Stanzione sa benissimo recepirle, sia in virtù della sua grande tecnica, che di una sua costante curiosità che traina le sue ricerche, le sue sperimentazioni e, in definitiva, le sue creature: dai finger food di benvenuto ai sontuosi dolci.


Giuseppe Stanzione

Si comincia con tonno all’arancia su cui le persone di sala versano un saporito, non invadente, consommé di soia. A seguire, una tagliatellina di seppie con avocado, limone salato e cetriolo, un piatto che gioca sui contrappunti di gusto tra note acidule, note salate e una sottile trama dolce. E poi ancora tagliatelline di semola di grano duro cacio, pepe e gamberetti di nassa al profumo di limone. Il famoso limone sfusato amalfitano, che si fregia di sua Igp.



Negli appropriati calici, vi è un sapiente avvicendamento di vini campani. Si comincia con il Trentapioli di Salvatore Martusciello, per poi proseguire con il Fiorduva Cosa d’Amalfi di Marisa Cuomo fino a virare al Greco di Tufo Docg di Luigi Moio by Quintodecimo che accompagna la portata di pesce costituita da scampo appena arrosto su crema di finocchi all’anice.
A compimento di tale memorabile cena, trionfo di dessert con ruolo di primo piano ad una lodevole “Bufala e il lampone”, gioco di texture diverse consistenze tra la frutta e il formaggio.

Per informazioni: www.hotelsantacaterina.it

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