Incantevole farmhouse nel Sannio Casa Lerario coccola e ristora i suoi ospiti
09 febbraio 2017 | 11:40
di Vincenzo D’Antonio
Eleganza vera, quella che non si ostenta e che tutto pervade in signorile understatement. E ristorazione coerente alla mission dell’agriturismo: altissima qualità degli ingredienti con lo squisito valore aggiunto della genuinità di tutto, ma proprio tutto! Approccio non stoltamente ossequiente il chilometro zero bensì, forte la coerenza, la filiera corta. Pietro conosce personalmente tutti i suoi fornitori che divengono, pertanto, partner dell’intrapresa.
Bellissime le due sale atte alla ristorazione: tavoli ben distanziati, molti gli imperiali per dare pieno conforto ad una convivialità da piccoli gruppi. Abbiamo degustato la lasagna alla beneventana e la minestra maritata. Abbiamo proseguito con provola alla pizzaiola e polpette al ragù. Percorso nei calici con i vini della vicina azienda vitivinicola Cautiero, con il patron Fulvio, appassionante il suo racconto, a guidarci in degustazione. Gradevolissima la sua Falanghina del Sannio Dop Fois.
Pietro, sapiente il suo relazionarsi, dalla valente Laura Gambacorta coadiuvato, sa proporre pranzi a tema. Allegra e saporita la graditissima presenza della cucina modenese con Stefano Caffarri. A seguire, due grandi chef laziali: Salvatore Tassa, patron delle Colline Ciociare ad Acuto (il 4 marzo) e Roy Caceres, patron delle Metamorfosi a Roma (il 1° aprile).
Per un sontuoso pranzo, vini esclusi, il conto si aggira intorno ai 35 euro.
Per informazioni: www.casalerario.it
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Alberto Lupini