Mia Cantina L’enoteca con un’idea nel bicchiere

Dietro la gestione di un ristorante quasi sempre c’è la passione di un cuoco che decide di mettersi in proprio, ma a volte ci sono semplici investitori che trattano la materia come una diversificazione di portafoglio

05 maggio 2018 | 18:15
di Giuseppe De Biasi
Quando invece parliamo di un’enoteca, vuoi per i minori margini di profitto vuoi per l’impegnativa immobilizzazione di capitale, dietro la decisione quasi sempre c’è una “ricambiata” storia d’amore per il vino. È questo il caso di Vincenzo Montanaro e Antonella Corbeddu, accoglienti patron di una enoteca di quartiere, Mia Cantina, aperta ormai 3 anni fa in via Saragozza, dentro la cinta muraria, a due passi da Palazzo Albergati.



Lucano lui, sarda lei, hanno portato nelle intriganti proposte gastronomiche che accompagnano la curata carta dei vini, i sapori delle proprie origini, con tapas dal prezzo contenuto (3-4 euro).

Dai peperoni cruschi ai carciofi con la bottarga di muggine, affiancati a proposte originali come i Crostini integrali con lardo di “patanegra”, patè di funghi cardoncelli, salsiccia al Nepente di Oliena (il nobile vino sardo esaltato da D’Annunzio), una curata selezione di formaggi e salumi e le golosità di Roberto Cantolacqua per chiudere in dolcezza.

Circa 300 le etichette in carta, tutte rigorosamente made in Italy (fatto salvo una selezione di Champagne) di produttori spesso affiliati Fivi (la Federazione italiana vignaioli indipendenti che raggruppa oltre 1.100 soci, attenti alla naturalezza dei trattamenti in vigna come in cantina) di cui Mia Cantina è punto di affezione.


Vincenzo Montanaro e Antonella Corbeddu

Inoltre da quest’anno Vincenzo e Antonella si sono dotati anche dell’innovativo sistema di mescita Coravin, che permette di versare il vino senza aprire la bottiglia, innestando nel tappo un ago sottile che non consente il contatto con l’ossigeno, preservando gusto e proprietà organolettiche e soprattutto dando la possibilità di offrire al calice anche bottiglie “importanti”.

Non mancano le serate a tema e corsi di degustazioni, caratterizzati da un approccio territoriale, spesso tematico e per nulla integralista. Aperto sia a pranzo che a cena tutti i giorni (tranne domenica sera e lunedì) con un conto più che corretto per la qualità della proposta.

Per informazioni: www.miacantina.it

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