Open Colonna Milano Si riscopre la cucina “casereccia”
Duecentocinquanta metri di design, servizio no stop dalle 12 alle 22, e un’area bar accogliente. Una formula che guarda all’essenziale nel cuore della city, a un passo da piazza Cordusio
03 ottobre 2019 | 17:00
di Gabriele Ancona
Ospitalità è un principio saldo a Open Colonna (foto: Massimiliano Ninni)
«Sono ristoratore da cinque generazioni - spiega - e voglio ricordare che la cucina è oggettiva: c’è quella buona e c’è quella cattiva, elementi che con il servizio e l’accoglienza definiscono un’esperienza. Qui voglio fare una cucina che mi piacerebbe venisse definita casereccia: solida, leggera, riconoscibile senza dover guardare nel piatto».Antonello Colonna
Ricette concrete, di sostanza. Una cucina che non rinnega la sua origine contadina e affonda le mani nell’orto e nelle aie, ma con eleganza. Idee più che chiare. Per questo progetto Colonna ha chiamato la brigata, 8 ragazzi, più l’executive chef Alessio Sebastiani, già con le spalle larghe nell’alta ristorazione, a compiere un percorso di formazione a Labico (Roma). «La carta - racconta Alessio Sebastiani - si compone di una ventina di voci, ricette milanesi e romane, e una selezione di piatti unici come il misto carni e verdure o il Caravaggio di verdure, quindici in diverse consistenze». Da ricordare I Romanissimi, gli intramontabili della tradizione.Alessio Sebastiani
Cuore pulsante della struttura (progetto di Mario Abruzzese) è la cucina a vista a cui si appoggia uno “chef table”. Nel ristorante, diversi spazi con identità distinte: la sala principale con la lunga panca in pelle e i tavoli in marmo nero con basi in ottone, la “private dining room” con il grande tavolo in marmo nero e poltroncine imbottite, la cantina a vista e la zona più informale con il tavolo comune in rovere. Non è previsto l’utilizzo di tovaglie. Tutti gli spazi sono accomunati da il pavimento in graniglia, la boiserie laccata e il soffitto verde scuro con impianti a vista. Polo d’attrazione della sala principale è il bar con il bancone su un unico livello per abbattere la barriera alto-basso che divide la zona dell’operatore da quella del consumatore. Una sfumatura, anche in questo caso, di sostanza. Per informazioni: www.opencolonnamilano.it
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Alberto Lupini