I sapori nostrani di Al Confì da Gigi Piatti della tradizione nella Bassa Padana

Cosa accomuna un attore, un barbiere, un pluristellato ristoratore mantovano, un veterinario e un medico? La voglia di mangiar un piatto originale, a 25 euro a cranio. Il posto è una via di mezzo fra una trattoria, un agriturismo e un cascinale dimenticato da Dio e dagli uomini, nelle campagne bresciane circondato da chilometri e chilometri di mais.



“Al Confì da Gigi” è un insieme di sapori nostrani nella cuore della Bassa Padana, appunto al confine dei comuni di Gottolengo e Gambara. Per trovarlo impazzirete voi e il navigatore insultando gli amici che ve lo hanno consigliato, ma ne vale la pena. Scordate i classici salumi, i fritti misti di verdure, i casoncelli e i tortelli con ripieni più o meno gustosi. Gigi Dolfini - agricoltore e allevatore di giorno, la sera di bianco vestito - si trasforma diventa cuoco e si mette ai fornelli. Al suo fianco i figli e la moglie.



Memore di qualche insegnamento appreso dalle parti di Canneto sull'Oglio vi prepara una Zuppetta di fontanile (in dialetto, “sòpa de fontanì”) che non troverete in nessun luogo di ristoro più o meno blasonato. Gustatela calda, riscoprirete i veri sapori della tradizione e del tempo che fu quando le rogge e i fontanili della Bassa bresciana, bergamasca e cremonese erano ricchi di pesci.

Ricotta fresca con cucchiaio di miele d'acacia

Nella zuppa, accompagnata dai crostini di pane abbrustoliti, vi sono: cavedani, rane, vaironi, scazzoni-bose-anguilla, filetti di persico e gamberi di fiume. Immancabili le verdure e un cucchiaio di olio di oliva. Una zuppa di pesce d'acqua dolce che vi sorprenderà per la delicatezza e la particolarità. Unico neo, il vino. In tavola un buon Lugana, ma un piatto così merita ben altro. Comunque Gigi vi lascerà senza parole quando vi porterà la sua ricotta fresca da gustare con cucchiaio di miele d'acacia. L'importante è che non si monti la testa.

Gigi Dolfini