La storia rivive al Grand Hotel Gardone Da albergo a patrimonio culturale

28 luglio 2017 | 11:21
di Giovanni Berera
Inaugurato nel 1884, il Grand Hotel Gardone è l’albergo più antico del Garda. Ha ospitato Gabriele D’Annunzio, che lo ribattezzò “succursale del Vittoriale”, e Winston Churchill, che vi soggiornò per due settimane nel luglio del 1949. Da sessant’anni è gestito dalla famiglia Mizzaro che ne ha saputo fare un luogo suggestivo dove si vive il fascino dell’essere ospiti della storia, senza rinunciare ai comfort della modernità.


Grand Hotel Gardone

Orietta e Federico Mizzaro conoscono bene l’arte dell’ospitalità. L’hanno imparata dal nonno Enrico e dal padre Franco, albergatori che hanno fatto la storia dell’industria turistica benacense. Tre generazioni per un unico sogno: fare del Grand Hotel un riferimento prestigioso e internazionale per il turismo del Garda. Un sogno che dal 1957 diventa realtà stagione dopo stagione con dati molto positivi.


Orietta e Federico Mizzaro

«Nel 2016 abbiamo registrato 50mila presenze con un incremento del 3% rispetto al 2015 - racconta Orietta Mizzaro-. Il nostro primo mercato è l’Inghilterra con una percentuale del 68%: una tradizione consolidata nel tempo, fin dal 1949, quando Winston Churchill arrivò al Grand Hotel, per un soggiorno che rimase scolpito nella storia del Garda».


Winston Churchill junior suite

All’illustre ospite è dedicata una delle due junior suite dell’hotel (35 mq con vista lago). La Winston Churchill junior suite deve il nome al fatto che è l’esatta stanza in cui il primo ministro britannico alloggiò nel luglio 1949. Inutile dire che è una delle più richieste dagli ospiti inglesi. Gli italiani, invece, preferiscono la suggestiva Gabriele D’Annunzio junior suite, allestita nel 2013 in occasione del 150° anniversario della nascita del poeta (1863-2013), che ebbe un legame profondo con il Grand Hotel.


Gabriele D’Annunzio junior suite

D'Annunzio, infatti, vi dimorò nell’inverno del 1921 nell’attesa che Villa Cargnacco, il futuro Vittoriale, fosse per lui trasformata e lussuosamente arredata. Alloggiare in questa suite è un’esperienza immersiva che permette di vivere le atmosfere lussuose ed eleganti della residenza gardonese del Vate, cui è dedicato anche il cocktail ufficiale dell’hotel.


Vista dalla Gabriele D’Annunzio junior suite

«Ho creato il Dannunziano - racconta Massimo Mannella, head barman del Grand Hotel Gardone - nell’ottobre 2002 per commemorare il gemellaggio tra Gardone Riviera e Pescara, città natale di D’Annunzio».

Questa la ricetta del Dannunziano: 3/10 di mirtilli freschi centrifugati, 1/10 di Aurum (liquore al gusto di arancia prodotto a Pescara) e 6/10 di Pol Roger, lo champagne d’elezione del Grand Hotel (ndr. Pol Roger era il preferito di Churchill; una preferenza che l’albergo gardonese ha scelto di mantenere fedele nel tempo).

Cliccare qui per visualizzare il video della preparazione del Dannunziano.

Fondamentale nell’offerta del Grand Hotel è la proposta enogastronomica, che trova la sua espressione più compiuta nel ristorante gourmet, Il Giardino dei Limoni, la cui cucina è chiaramente orientata alla valorizzazione delle eccellenze locali: il pesce, l’olio, il vino del Garda. Il nome stesso del ristorante (aperto sia a pranzo che a cena, anche per ospiti esterni) rivela la sua vocazione territoriale. I celebri agrumi (e le bellissime limonaie) del lago di Garda sono tra le maggiori espressioni del patrimonio agroalimentare del Benaco.


Il Giardino dei Limoni

In cucina da 8 anni c’è il pugliese Domenico Laterza (a capo di una brigata di 18 elementi), che ha saputo approntare una carta capace di accompagnare gli ospiti dell’albergo in un immaginario viaggio gastronomico intorno al Garda. Si parte dallo Speck di trota rosa del Benaco alle erbe officinali del Monte Baldo, al Risotto mantecato alla formaggella di Tremosine e alle delizie di Coregone del Garda fino al Semifreddo all’olio d’oliva extravergine del Garda profumato al timo con olive semi candite. Più di un menu, è l’occasione per i palati più curiosi (al 95% stranieri) di assaporare gusti e profumi locali, accompagnati da olii e vini selezionatissimi tra quelli prodotti tra Garda e Valtenesi.


Domenico Laterza

Un soggiorno al Grand Hotel di Gardone regala il ricordo indelebile e suggestivo di incontrare un paesaggio lacustre straordinario e di toccare con mano la storia del Novecento. Solo qui è possibile soggiornare nelle stanze che ospitarono la nobiltà e la grande borghesia mitteleuropea, attraversare i saloni che divennero ospedali militari nei tragici anni della Seconda Guerra Mondiale, contemplare il Garda dalle grandi terrazze dove Gabriele D’Annunzio componeva poesie e dove Winston Churchill dipingeva su tela i colori del lago. Uomini e eventi che si studiano a scuola e che qui rivivono, senza retorica e senza polvere. Orietta e Federico Mizzaro lo sanno bene e hanno trovato un giusto (e delicatissimo) equilibrio.


Lo speck di trota rosa del Benaco alle erbe officinali del Monte Baldo e toast ai cereali

«La nostra famiglia vive con grande consapevolezza e un forte senso di rispetto e di attenzione il prestigio storico della struttura - sottolinea Federico Mizzaro -. Il Grand Hotel non è solo un albergo, ma anche uno straordinario patrimonio culturale: per questo richiede uno costante e attento lavoro di conservazione finalizzato a preservarne le caratteristiche nell’ottica parallela di un costante perfezionamento dell’accoglienza e del comfort dei nostri clienti».


Lungolago del Grand Hotel Gardone

Prendendosi cura della Storia e delle storie di uno dei più suggestivi angoli del Garda, i fratelli Mizzaro hanno capito che al Grand Hotel è il futuro che aiuta il passato ad esistere.

Per informazioni: www.grandhotelgardone.it

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