Un verde giardino al Gran Melià Roma per un viaggio nel gusto con Buonanno

Pranzare a bordo piscina nel cuore di Roma. Un aperitivo immersi in un verde giardino. Una cena elegante in un ambiente riservato all’interno di Villa Agrippina, al Gianicolo. Una sola location, il Gran Melià di Roma

07 novembre 2017 | 15:28
Una struttura lussuosa, ma non proibitiva, che grazie all’accortezza di una brigata guidata da Carmine Buonanno, permette un viaggio nel gusto sempre diverso e accattivante. Prima di metter mano ai fornelli, una visione precisa: una cucina dai colori e dai sapori mediterranei. Non a caso il cuoco proviene dal Sannio mentre il suo numero due, Alfonso D’Auria, porta con sè le radici di un Paese famoso nel mondo per la pasta, Gragnano.



Eppure lo sguardo volge anche oltre confine. Come non assaggiare il carpaccio di orata proposto dai cuochi per il menu del Liquid, oppure l’originale Club Sandwich proposto al bistrot del Melià? Un morso che affonda in 10 strati di gusto con lo sguardo perso nelle vetrate che riflettono i colori azzurri della - poco distante - piscina. Un veloce cambio d’abito e l’atmosfera si fa più frizzante. Bollicine ed è subito aperitivo. Ma, la tendenza lo impone, l’aperitivo oggi è anche analcolico. Frutti di bosco, agrumi, i più esotici ananas e mango sono la base, stagionale, di cocktail d’avanguardia.

Ancora vetrate per il Viva Voce. Nome curioso quello del ristorante gourmet punta di diamante della proposta food del Gran Melià. La leggenda narra sia un'espressione coniata dagli spagnoli in antichità per definire un antico metro di passaparola usato per diffondere il patrimonio culturale lasciato da secoli di occupazione araba. Del resto Buonanno è di Sant’Agata e di contaminazione araba e spagnola si costituisce il suo Dna.


Gaetano Cacialli e Carmine Buonanno

E mentre Gaetano Cacialli, prende in mano tutta la questione beverage e “selezione vino”, la tavola inizia a popolarsi: ecco comparire una curiosa composizione di praline di cacio e pepe, bignè al pomodoro e i grissini - a dir poco degni di nota - alle olive nere e olio extravergine. Omaggio senza tempo ai giardini domiziani che circondano il Gran Melià la Variazione di coniglio ai profumi dell’orto, pistacchi di Bronte e ciliegie. Il rollè, le costolette, il ragù, lavorato a ricreare una ciliegia, sono le varianti in cui viene presentato al commensale la carne bianca del coniglio capace di sposare appieno il pistacchio e le note più acide e dolci del frutto rosso.

Per informazioni: www.melia.com

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Alberto Lupini


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