Villa Cordevigo Wine Relais Cucina e benessere a due passi dal Garda

Siamo sempre di corsa, di super corsa, stressati, ipercollegati. Per riposarci pensiamo a mete esotiche, prenotazioni, biglietti aerei, taxi, corse e super corse. Stop. Fermiamoci e riprendiamoci il nostro tempo

23 novembre 2017 | 12:10
di Liliana Savioli
Andiamo in un posto tranquillo, ad ascoltare il silenzio, a immergerci nella natura, a farci coccolare in mille modi. Un consiglio? Un paio di giorni in campagna, ma con attrattive interessanti nel vicinato, in un bell'albergo che racconti storie da ogni pietra, un ottimo ristorante dove rinfrancare lo spirito, un elegante centro benessere per rilassare il corpo, un’azienda vinicola di riferimento per stuzzicare i sensi. Riuscire a trovare tutto questo non è per nulla facile, però esiste. Basta andare, con calma senza correre, a Villa Cordevigo Wine Relais a Cavaion Veronese (Vr) a due passi dal lago di Garda e da Verona.



La campagna c’è ed è bellissima anche, o forse specialmente, in autunno. Le mille tonalità di rosso delle foglie di vigna, in contrasto con la terra scurissima, spiccano e rallegrano lo sguardo. Gli alberi da frutto, oramai spogli, sembrano dei guardiani protettori. Il tutto nel silenzio appena appena interrotto dal frusciar di foglie per le corse di scoiattoli o merli in cerca di cibo. Il giardino all’italiana poi è una chicca che solo a guardarlo ti infonde energia. I grandi alberi monumentali plurisecolari, le bordure di bosso profumato, la statua del cervo che ti osserva discreto. Un sogno.

Le vicinanze interessanti ci sono eccome. Il lago di Garda, con i suoi paesi ricchi di storia e charme, si trova a 10 km e la signorile Verona ad altrettanti chilometri dove visitare l’Arena, le piazze, il balcone di Giulietta e perdersi per il centro pedonale facendo acquisti nei bei negozi di cui è ampiamente fornita.


Spaghetti al pomodoro del piennolo, burrata, scorza di limone

Ogni pietra di Villa Cordevigo ha la sua storia da raccontare. È una splendida dimora episcopale risalente al XVII secolo con una vera corte e una vera barchessa e una vera chiesetta. Il tutto restaurato, con gran rispetto e gusto, dalle famiglie Cristoforetti e Delibori proprietarie del Relais. Immancabile una visita guidata se possibile dalla maestra di casa Lorenza Delibori, alla chiesa, ancora consacrata, con il suo campanile dedicata a San Martino. Anche quest’anno, come ogni anno, è stata aperta al pubblico con la celebrazione della Santa Messa l’11 di novembre e poi… grande festa per tutti. Anche ogni camera dell’hotel ha una storia da raccontare con i suoi mobili antichi, tappeti preziosi, lampadari in vetro di murano, pavimenti in battuto veneziano, bagni in marmo.

Anche il centro benessere c’è. E che centro benessere. Essentia è il suo nome. Un posto raccolto, profumato, pulitissimo, molto zen, dove concedersi un momento di puro relax grazie alle varie pratiche disponibili, tra cui trattamenti ayurvedici ed altre tecniche concepite per la salute e il benessere. Questa spa è dotata di una sauna, due vasche idromassaggio, un bagno turco e delle docce emozionali . Personale sorridente, silenzioso, disponibile.


Scampi al miele, carota, nocciola, cardamomo, essenza di vitello

E veniamo al ristorante. La signorile sala si trova nella barchessa della villa dove è stato costruito un portico chiuso a vetrate con vista sui vigneti e sulla piscina esterna. Anche qui l’eleganza regna sovrana sia nell’arredamento che nella mise en place. La brigata, capitanata dal cuoco Giuseppe D’Aquino, gira come un orologio di precisione. Tutto è curato, tutto è servito con il sorriso. La cucina è di altissima qualità, prova ne è che anche quest’anno è stata riconfermata la stella Michelin che orgogliosamente portano al petto dal 2013.

Indimenticabili gli Spaghetti al pomodoro del piennolo, burrata, scorza di limone e gli Scampi al miele, carota, nocciola, cardamomo, essenza di vitello. Ovviamente la carta dei vini è corposa, ben strutturata, si nota una grande ricerca ed è certamente all’altezza dei piatti anche se, e veniamo all’ultimo punto, val la pena di degustare anche i vini della tenuta Villa Cordevigo.



Dicevamo di stuzzicare i sensi avendo un’azienda vinicola di riferimento? Non serve neanche uscire dalla corte. Un sommelier gentile e preparato può deliziare naso, bocca, cuore con un percorso sensoriale decisamente interessante. Da non perdere il Villa Cordevigo Bianco. Un assemblaggio di Garganega e Sauvignon Blanch. La Garganega, tipico vitigno autoctono della zona, subisce un appassimento in cassetta per circa un mese , poi vinificata e assemblata al Sauvignon. Vengono messi ad affinare in botti di rovere francese di Allier per poi uscire dopo un anno. Ne nasce un vino bianco di classe, importante, che odora di fiori e pietre calde e salvia e alloro. Un naso complesso. Al gusto è pieno, morbido e setoso. Difficile dimenticarlo. Come sarà difficile dimenticare una vacanza in un posto così particolare che mi è rimasto nel cuore.

Per informazioni: www.villacordevigo.it

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Alberto Lupini


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