Villa Maiella, un locale stellato dove ci si sente a casa

È passato oltre un anno dalla mia prima visita, ma è un posto in cui torno sempre volentieri, certo per la cucina, strepitosa, bilanciata, coinvolgente, ma soprattutto per l'accoglienza

20 agosto 2019 | 14:40
di Riccardo Melillo
Sembra di essere a casa, come se fossi partito solo il giorno prima, e sentirsi a casa in un ristorante stellato non è cosa da poco. Ma l'alchimia che si respira a Villa Maiella, a Guardiagrele (Ch), è proprio questa: è una sensazione che va oltre l'etichetta impeccabile del servizio, è un modo di essere senza retorica, verace, è accoglienza nella miglior declinazione del termine.

Maialino con misticanza dell’orto

La storia parte da lontano, nel 1966, quando Ginetta e Arcangelo (nonno dell’attuale chef) creano la Fiaschetteria Villa Maiella. Nel 1984 Angela e Peppino Tinari si sposano e il locale, già trattoria, diventa un ristorante. A seguire, la stella Michelin nel 2009 e l’investimento sul territorio, come per l'allevamento di suini neri abruzzesi. Oggi la cucina è nelle mani di Arcangelo, appunto, Pascal è in sala, ma mamma Angela e papà Peppino vegliano su di loro e con loro lavorano, come sempre.

Peppino Tinari

Un pranzo domenicale a tutto territorio: si parte con “Gli Stagionati di Maiale Nero della Nostra Fattoria”, l’immancabile “Pallotta cac’ e ove” e poi “Come un carpaccio: vitello marinato al caffè e cumino montano” e lo strepitoso “Finocchio fondente con latte di baccalà”.

Pascal segue la cucina con un percorso tutto abruzzese di vini, dal Trebbiano di Valle Reale Vigneto di Popoli a quello di Valentini, per poi passare al Cerasuolo d’Abruzzo di Tiberio e poi i rossi, che qui vuol dire Montepulciano D’Abruzzo. Si inizia con Ottobre Rosso della Tenuta I Fauri, poi Luì di Tenuta Terraviva, Il "Prologo" di De Fermo, Tonì di Cataldi Madonna e a chiusura il Valentini annata 2013.

Ravioli di burrata allo zafferano de L'Aquila

Ma ritorniamo sui piatti, i primi iniziano con i “Ravioli di burrata allo Zafferano del L' Aquila”, si prosegue con gli “Spaghetti clorofilla e lumache”, bilanciatissimo e gustoso, e la saporita “Sfoglia grezza al ragù di cinghiale e consommé al caffè”.

Un fresco e gustoso foie gras e pesche e poi lo strepitoso "Maialino con misticanza dell’orto”. E dopo il pranzo avere la fortuna di salire in cima alla Maiella con Peppino come guida d’eccezione, ascoltando storie e aneddoti di un territorio splendido che ha tanto da raccontare, e per fortuna che ci sono persone che sanno trasmettere il proprio amore per la terra in cui vivono.

A presto, Villa Maiella!

Per informazioni: www.villamaiella.it

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