A Londra tutti pazzi per la pasta fresca italiana che vince la Brexit

Aperture a raffica di nuovi ristoranti con insegne tricolore doc sul mercato britannico: mercato reso più difficile da affrontare sul terreno del reperimento di manodopera dopo l'ulteriore stretta sui visti [...]

13 aprile 2024 | 12:01

Non c’è Brexit che tenga se parliamo di pasta fresca e dei primi della tradizione italiana cucinati al dente, a regola d'arte. Come dimostra la passione esplosa tra i sudditi di Sua Maestà e l’esplosione nel business della ristorazione nel Regno Unito. E a Londra in primis. Con l’apertura a raffica di nuovi ristoranti con insegne tricolore doc sul mercato britannico, come riporta l’Ansa: mercato reso più difficile da affrontare sul terreno del reperimento di manodopera dopo l'ulteriore stretta sui visti di lavoro varata dal governo conservatore, ma che - al di là di qualche reale carenza d'organico e di qualche profezia di sventura di troppo - sembra poter continuare a tirare, secondo dati e segnali non episodici.

Fra le testimonianze ultime, c'è il caso dell'accelerazione di attività di business come quella dei ristoranti contrassegnati proprio dal marchio Al Dente, dopo la fine dei contraccolpi delle restrizioni dell'era Covid. Marchio promosso da un tandem di giovani imprenditori romani, Filippo Giulio Gallenzi e Ivo Poklepovic, giunto questa settimana all'inaugurazione del quarto ristorante londinese in rapida successione.

Ristorante aperto nel quartiere residenziale nord di Angel (Islington) e che va a sommarsi a quelli avviati nel giro pochissimi anni in altri punti strategici: dal flagship di South Kensington, a Monument, a Goodge Street. Ciascuno presentato alla stregua di una House of Fresh Pasta di quartiere e a cui si aggiunge un quinto laboratorio-cucina gestito da remoto a Hackney, che lavora in sinergia con i quattro esercizi aperti al pubblico, oltre a garantire un quinto servizio di delivery.

L'obiettivo è puntare non solo alla clientela italiana - che tuttora conta, frotte di turisti e visitatori esclusi, su circa 700mila connazionali residenti a Londra, Brexit o non Brexit -, ma pure agli isolani e ai londinesi d'ogni origine in grado di apprezzare la cucina italiana senza contaminazioni o corruzioni 'international'.

I dati sono del resto incoraggianti, con un tasso di crescita del 57% del giro d'affari in 5 anni, 320mila piatti pasta serviti solo nel 2023 e con decine e decine di migliaia di pasti a domicilio consegnati da Deliveroo. «Come italiani e romani - il commento di Gallenzi - siamo fieri di contribuire alla diffusione della nostra autentica tradizione culinaria a Londra, città ormai ricca di amanti del buon cibo e con elevati standard di qualità. Il nostro impegno è ora di portare avanti questa filosofia continuando l'espansione» con altre prossime inaugurazioni.

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Alberto Lupini


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