La Campania resta zona gialla, possibili mini lockdown per città

10 novembre 2020 | 21:44
La Campania resta gialla, contrariamente alle ipotesi circolate nelle ultime ore. Come riporta il Giornale, è questa la decisione presa al termine di una lunga giornata di riunioni e analisi dei dati da parte del Cts, il Comitato tecnico scientifico, con la Cabina di Regia del ministero della Salute.



Diverso, invece, il discorso per altre Regioni. Il ministro Roberto Speranza ha, infatti, firmato l'ordinanza che fa passare ufficialmente da "area gialla" a quella "arancione" Abruzzo, Basilicata, Liguria, Toscana, Umbria. Entra nell'area rossa, invece, la Provincia autonoma di Bolzano. Le misure previste dall'ordinanza entrano in vigore già da domani 11 novembre.
Per quanto riguarda la Campania, tra le criticità, sulle quali sta lavorando palazzo Santa Lucia, c'è l'aumento dei contagi, la carenza di posti letto di terapia intensiva e quella relativa al numero di medici anestesisti-rianimatori. Mentre tra i punti "a favore" ci sarebbe il basso tasso di mortalità rispetto alle altre Regioni. Non è escluso che nelle prossime ore, in base alle valutazioni fatte dai tecnici, potrebbero arrivare ulteriori novità. Al ministero della Salute, al Viminale e al governatore Vincenzo De Luca adesso spetterà il compito di elaborare misure di controllo più restrittive: si ipotizza la creazione di mini lockdown a zone rosse che riguarderebbero singole località. Tra i comuni più in difficoltà ci sarebbero Castellammare di Stabia e Giugliano, nel Napoletano. Già nell'ultimo aggiornamento dell'Iss, l’Istituto superiore di Sanità, si affermava che sulla base dei dati dell'ultimo monitoraggio era opportuno anticipare le misure più restrittive.
Il governatore ha affermato che,"sulla linea di rigore sempre seguita dalla Regione", solleciterà "nelle prossime ore e nei prossimi giorni i ministeri dell'Interno e della Salute ad assumere provvedimenti rigorosi per il rispetto delle regole e per il contrasto all'epidemia". Lo stesso De Luca ha ribadito che "non sono assolutamente tollerabili immagini come quelle del lungomare di Napoli, o di strade e quartieri abbandonati a se stessi, nei quali si continuano a violare le norme senza che nessuno di quelli che hanno il dovere di impedirlo muova un dito. Non è tollerabile che il lavoro straordinario fatto sul piano sanitario e ospedaliero, a tutela della vita delle persone, sia inficiato da un contesto ambientale che si muove nel segno della irresponsabilità istituzionale e comportamentale".

 

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Alberto Lupini


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