Zone rosse, impianti di sci chiusi, nelle arancioni funivie al 50%

21 novembre 2020 | 12:24
Gli impianti di sci amatoriale resteranno chiusi nelle zone rosse. Saranno aperti in quelle arancioni, ma con alcune restrizioni. Funivie e cabinovie potranno portare solo il 50% dei passeggeri. Questo, come riporta il Corriere della Sera, è quanto prevede la bozza del documento sugli impianti sciistici, che sarà portato in Conferenza delle Regioni lunedì prossimo per essere poi sottoposto al Governo e al Cts.
«Quale misura preliminare, è necessario limitare il numero massimo di presenze giornaliere mediante l’introduzione di un tetto massimo di skipass giornalieri vendibili, determinato in base alle caratteristiche della stazione/area/comprensorio sciistico, con criteri omogenei per Regione o Provincia Autonoma o comprensorio sciistico da definire successivamente, sentiti anche i rappresentanti di categoria, concordati con i Dipartimenti di Prevenzione delle Aziende Sanitarie Locali competenti per territorio».
A proposito delle zone «rosse», in base al documento « gli impianti resteranno chiusi alla fruizione degli sciatori amatoriali (art. 3 del Dpcm); per i territori rientranti nelle zone «arancioni» (art. 2 del Dpcm) «gli impianti resteranno attivi con riduzione di portata pari al 50% per le tipologie chiuse (cabinovie, funivie), ferme restando le limitazioni agli spostamenti previste dal medesimo art. 2 del citato Dpcm». Il limite dei passeggeri è dunque valido solo per funivie e cabinovie. «Nel caso delle seggiovie, portata massima al 100% della capienza del veicolo con uso obbligatorio di mascherina chirurgica anche eventualmente opportunamente utilizzata inserendola in strumenti (come fascia scalda collo) che ne facilitano l’utilizzabilità. Per le cabinovie, riduzione al 50% della capienza massima del veicolo ed uso obbligatorio di mascherina chirurgica anche eventualmente opportunamente utilizzata inserendola in strumenti (come fascia scalda collo) che ne facilitano l’utilizzabilità»
«Per la discesa a valle - prosegue il documento - in caso di eventi atmosferici eccezionali (es. temporali), ed al fine di evitare o limitare assembramenti di persone presso le stazioni a monte, è consentito per il tempo strettamente necessario l’utilizzo dei veicoli a pieno carico, sempre nel rispetto d’uso di mascherina chirurgica anche eventualmente opportunamente utilizzata inserendola in strumenti (come fascia scalda collo) che ne facilitano l’utilizzabilità».

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Alberto Lupini


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