Da domani zona arancio di 72 ore. Niente cambia per i ristoranti

27 dicembre 2020 | 11:20
Prosegue il calendario alternato rosso-arancione imposto dal Governo per queste festività. A seguire il calendario, non solo i cittadini, ma anche le attività come bar e ristoranti. Per loro oggi è l'ultimo giorno di chiusura forzata, da domani si riparte con la finestra color arancio prima dell'ultimo dell'anno: durerà 72 ore. Ricordiamo comunque che ristoranti e bar saranno chiusi anche in zona arancione, e dovranno affidarsi ad asporto e consegne a domicilio.



Tuttavia «con asporto e consegne a domicilio non si guadagna abbastanza», spiega ad esempio Vincenzo Vottero di Ascom Confcommercio per i ristoranti bolognesi. «Nonostante la richiesta di lasagne, tortelli e piatti più ricercati con scampi e gamberi ci sia stata, il piatto delle feste per la categoria resta magro».

Oggi ovviamente non sono penalizzati dalle norme di limitazioni del contagio solo i bar e i ristoranti: restano infatti chiusi anche i negozi di abbigliamento, le calzature e i gioielli.

In questo Natale di serrande abbassate, una minoranza di italiani ha infatto scelto di ordinare i propri pasti per le feste dai ristoranti, per sostenere la categoria.

Se per bar e ristoranti, dal 28 dicembre per 72 ore le regole saranno le stesse di questi giorni di festa, i cittadini avranno qualche libertà in più. Il coprifuoco sarà sempre dalle 22 alle 5, con l'obbligo di indossare la mascherina anche all'aperto, a meno che non si stia facendo attività sportiva individuale.

Vietato uscire dalla propria regione e chi volesse approfittare della deroga per andare a trovare amici o parenti (ma nella stessa regione) deve scegliere una sola destinazione nella stessa giornata. Ci si può muovere in auto in due adulti al massimo, portando con sé figli minori di 14 anni, persone disabili o non autosufficienti. È consentito invitare due ospiti nelle abitazioni private. I viaggi per turismo non sono permessi. Si può passeggiare in prossimità della casa in cui si abita, indossando sempre la mascherina e mantenendo la distanza di almeno un metro.

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Alberto Lupini


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