I gestori degli affitti brevi attaccano norme su seconde case

22 gennaio 2021 | 15:12
L'Associazione italiana gestori affitti brevi (Aigab) attacca dopo le ultime disposizioni del Governo in materia di affitti brevi e seconde case in relazione agli spostamenti condizionati dalla pandemia. “O il governo non ha capito il settore - scrive in una nota ufficiale la stessa associazione - non lo conosce e non ne comprende né la realtà né le potenzialità ampiamente dimostrate, o sta scientemente tutelando gli interessi della sola ricettività tradizionale rispetto a quelli delle aziende che operano professionalmente sul mercato italiano degli affitti brevi e a medio termine, contribuendo a generare valore e ricchezza, oltre che occupazione ed entrate regolari per l'Erario, anche a vantaggio delle migliaia di proprietari italiani che hanno allestito le loro seconde case per trarne una rendita e arrivare alla fine del mese”.


Affitti brevi contro le scelte del Governo

In particolare l'Aigab - fondata dalle più grandi aziende italiane del settore e che rappresenta gli imprenditori del turismo professionale in appartamento - prende posizione contro la decisione del governo di consentire, a chi si sposta fuori regione per lavoro, di pernottare anche una sola notte in hotel inibendo invece la possibilità di scegliere un'altra soluzione di soggiorno quale un regolare contratto di affitto breve sotto i 30 giorni.

E soprattutto prende posizione contro la decisione appena annunciata di consentire gli spostamenti fuori regione, oltre che nella casa di proprietà o in un'abitazione messa a disposizione da parenti, in una casa presa in affitto solo se per un periodo superiore ai trenta giorni ma con contratto firmato prima del 14 gennaio, fermando di fatto il settore.

“Francamente, ci appaiono decisioni incomprensibili - avverte la nota - che peraltro non sono congruenti neanche con la necessità di arginare i contagi: se le case gestite professionalmente prevedono infatti protocolli di pulizia e sanificazione certificati, per il cui adeguamento gli imprenditori hanno speso migliaia di euro in dispositivi ad hoc, come si può essere certi che la casa imprestata dal parente, che magari vi ha soggiornato fino al giorno prima perché ne è il proprietario, sia stata sanificata e sia quindi sicura per i nuovi occupanti? E perché, se ci si sposta per lavoro fuori regione, è lecito pernottare in hotel ma non lo è affittare un intero appartamento ad uso esclusivo, sanificato e sicuro e con un regolare contratto da un operatore professionale registrato alla Camera di commercio che si fa garante anche di fronte allo Stato che tutti gli adempimenti richiesti a livello fiscale, burocratico e normativo vengano espletati?”.

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Alberto Lupini


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