Paese bloccato da una frana da un mese, agricoltori in protesta

07 dicembre 2021 | 13:01

Con la tempesta di neve e freddo in arrivo sull’Italia per l’Immacolata si aggrava la situazione del paese di Castelpizzuto (Is) in Molise isolato da quasi un mese da una frana che sta praticamente bloccando i rifornimenti di foraggio per gli animali, il passaggio dei mezzi agricoli e le consegne di carne, latte e formaggi, paralizzando l’attività delle imprese e causando problemi e difficoltà alle famiglie. È quanto denuncia la Coldiretti in occasione della protesta con i trattori organizzata alle porte del paese isolato da agricoltori e allevatori ormai allo stremo.


La via di emergenza realizzata per garantire i collegamenti non è infatti adatta al passaggio dei mezzi pesanti e quindi all’attività delle aziende agricole e degli allevamenti con problemi anche per la consegna di alimenti deperibili. Una situazione che rischia di aggravarsi con le il gelo e le nevicate in arrivo. Per questo Coldiretti Molise chiede alla Regione che il problema venga affrontato e risolto in tempi rapidi con un’azione di contenimento della frana e il ripristino della strada principale.


La situazione che sta vivendo la comunità di Castelpizzuto è emblematica di una realtà nazionale dove sono a rischio idrogeologico 7252 comuni, ovvero il 91,3% del totale, secondo Ispra. A causa dei cambiamenti climatici  gli eventi estremi sono sempre più frequenti, quasi 6 al giorno, con +38% nel 2021 rispetto all’anno precedente, con manifestazioni violente fra bufere di acqua, vento, ghiaccio e neve che provocano danni e vittime perché i terreni non riescono ad assorbire l’enorme quantità di precipitazioni che si scaricano al suolo.


Il risultato è che oltre sette milioni gli italiani vivono oggi in zone dove esiste il pericolo di frane e alluvioni. A questa situazione non è certamente estraneo il fatto che negli ultimi 25 anni è sparto oltre ¼ della terra coltivata (-28%) con la superficie agricola utilizzabile in Italia che si è ridotta ad appena 12,8 milioni di ettari.  Per questo l’Italia deve difendere il proprio patrimonio agricolo e la propria disponibilità di terra fertile con un adeguato riconoscimento sociale, culturale ed economico del ruolo dell’attività nelle campagne.

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Alberto Lupini


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