Istat, confermato l’aumento dei prezzi ma calano quelli dell'alimentare

17 maggio 2021 | 11:33

Confermato l’aumento dei prezzi. Ad aprile l'indice nazionale dei prezzi al consumo per l'intera collettività (Nic), al lordo dei tabacchi, registra un +0,4% su base mensile. L'inflazione è pari all'1,1% (da +0,8% di marzo), confermando la stima preliminare. Lo rende noto l'Istat nella stima definitiva. «Ad aprile, è l'accelerazione dei prezzi dei beni energetici a trainare l'ulteriore crescita dell'inflazione», spiega l'Istat, precisando che «questa accelerazione è dovuta, però, in buona misura, al confronto con aprile 2020, quando i prezzi di questi prodotti, anche per l'emergenza sanitaria, avevano subito una diminuzione marcata rispetto al mese precedente».

Ampliano invece la loro flessione i prezzi del cosiddetto «carrello della spesa» che si portano a livelli che non si registravano da agosto 1997 (quando diminuirono su base annua dello 0,8%). I prezzi del cosiddetto carrello della spesa, cioè dei Beni alimentari, per la cura della casa e della persona che segnano un -0,7% dal -0,1% di marzo.

Nell’ambito dei prodotti alimentari i prezzi della frutta fresca scendono dello 0,6% rispetto allo stesso mese dello scorso anno mentre i vegetali freschi calano dell’1,7% e gli alimentari lavorati dello 0,8%. Su frutta e verdura pesa anche l’effetto del maltempo che ha già decimato i raccolti con la perdita di una ciliegia Made in Italy su quattro ed una produzione nazionale complessiva attorno agli 80 milioni di chili, il 25% in meno, secondo la stima della Coldiretti.

La produzione italiana di frutta è stata duramente compromessa dalle gelate con danni stimati complessivamente vicino al miliardo di euro, dalle pesche alle albicocche fino alle ciliegie ma danni si contano anche su pere e kiwi.

La Coldiretti chiede interventi urgenti di sostegno alle imprese agricole che hanno perso un intero anno di lavoro ma anche di rafforzare i controlli alle importazioni per evitare che prodotti stranieri diventino magicamente italiani e di sostenere il consumo di frutta italiana facendo attenzione alle etichette di origine obbligatorie per legge.

Per aiutare il Paese a sanare le ferite economiche senza precedenti inferte dall’emergenza Covid serve responsabilità con un “patto etico di filiera” che garantisca una adeguata remunerazione dei prodotti agricoli e punti a privilegiare nella distribuzione il Made in Italy a tutela dell’economia, dell’occupazione e del territorio come sostenuto dalla campagna Coldiretti #mangiaitaliano.


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Alberto Lupini


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