Le famiglie italiane non rinunciano ai dolci di Carnevale: spesi 200 milioni di euro

21 febbraio 2023 | 17:18

Durante le feste di Carnevale, in Italia oltre due famiglie su tre (68%) non hanno rinunciato alle squisitezze, dividendosi quasi equamente tra quanti li hanno acquistati in forni e pasticcerie (33%) e quanti hanno preferito invece il fai da te casalingo (35%) per risparmiare qualcosa ma anche per recuperare le ricette della tradizione regionale. È quanto emerge dall’indagine online Coldiretti nel trarre un bilancio del Carnevale 2023.

L’inflazione ha pesato sulle tavole del Carnevale con gli ultimi dati di gennaio 2023 che vedono aumenti del 21% dei prezzi di farina e uova rispetto allo stesso periodo dello scorso anno, ma il burro sale del 35% e lo zucchero addirittura del 54%. Il risultato è che gli italiani hanno speso quest’anno circa 200 milioni di euro per assicurarsi struffoli, frappe e arancini, per un totale di oltre 12 milioni di chili di dolci.

Si va dagli zuccherini in Toscana alla cicerchiata in Abruzzo, ma anche aciuleddi in Sardegna, crema fritta in Veneto, sfrappole in Emilia Romagna, bugie in Liguria, taralli in Basilicata, sanguinaccio in Campania, crostoli in Friuli, frappe e cecamariti nel Lazio, pignolata in bianco e nero in Sicilia e grostoli in Trentino, tortelli in Lombardia o scroccafusi nelle Marche sono solo alcune delle specialità gastronomiche censite a livello regionale che gli italiani hanno riscoperto nei giorni di carnevale.

Con i prezzi che oscillano tra i 20 ai 40 euro al chilo per l’acquisto al forno o in pasticceria non manca dunque chi si è dedicato alla preparazione casalinga per risparmiare ma anche per il piacere di esprimere la propria creatività personale nella realizzazione di dolci da offrire in famiglia o a parenti ed amici. La preparazione casalinga offre anche la possibilità di assicurarsi la qualità e la freschezza degli ingredienti, che fanno la differenza sul risultato finale, a partire dalle uova e dal miele.

Il fatto che una porzione di 50 grammi di frappe contenga 235 chilocalorie significa che un consumo moderato non ha avuto effetti drammatici sulla dieta e sulla salute anche perché la privazione in un momento di festa, soprattutto per i più piccoli può avere effetti negativi sull’umore.

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Alberto Lupini


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