Rallenta l’inflazione ma fare la spesa rimane caro anche per i ristoranti

Secondo le stime dell'Istat, l'indice nazionale dei prezzi al consumo per l'intera collettività (Nic), al lordo dei tabacchi, registra una variazione nulla su base mensile e un aumento del 6,4% [...]

28 giugno 2023 | 11:44

Rallenta l’inflazione a giugno: segnando la prima variazione congiunturale nulla dal maggio 2021. E anche il costo del carrello della spesa. Secondo le stime preliminari dell'Istat, l'indice nazionale dei prezzi al consumo per l'intera collettività (Nic), al lordo dei tabacchi, registra una variazione nulla su base mensile e un aumento del 6,4% su base annua, da +7,6% del mese di maggio. A giugno l'inflazione mostra una netta decelerazione, in un quadro di stabilità dei prezzi al consumo sul piano congiunturale. Il rallentamento dell'inflazione continua a essere fortemente influenzato dalla dinamica dei prezzi dei Beni energetici.

«A giugno l’inflazione rallenta, ma i prezzi dei beni alimentari continuano a restare troppo alti – commenta l’ufficio studi di Fipe-Confcommercio - Sebbene ristoranti e bar non facciano la spesa come una famiglia, i significativi aumenti che da oltre un anno si scaricano sui listini delle materie prime alimentari, anche all’ingrosso, creano enormi difficoltà alle aziende del settore sia in fase di approvvigionamento che in fase di formazione dei prezzi e di relazione con i clienti. Il risultato è che l’aumento dei prezzi di bar e ristoranti è costantemente al di sotto dell’inflazione generale e questo dato trova conferma anche nei dati di giugno».

Come detto, a giugno rallenta anche il costo del "carrello della spesa". Secondo le stime preliminari dell'Istat, i prezzi dei Beni alimentari, per la cura della casa e della persona rallentano in termini tendenziali (da +11,2% a +10,7%), come anche quelli dei prodotti ad alta frequenza d'acquisto (da +7,1% a +5,8%). Nello specifico, rallentano gli alimentari lavorati (da +13,2% a +11,9%), dei servizi relativi ai trasporti (da +5,6% a +3,8%), degli altri beni (da +5,0% a +4,8%), dei Servizi ricreativi, culturali e cura della persona (da +6,7% a +6,5%). Per contro l'Istat registra rialzi negli Alimentari non lavorati (da +8,8% a +9,6%).

A giugno, l'inflazione acquisita per il 2023 è stabile a +5,6% per l'indice generale, mentre sale a +4,9% per la componente di fondo. Lo rende noto l'Istat diffondendo le stime di giugno. “L'inflazione di fondo", al netto degli energetici e degli alimentari freschi, rallenta ulteriormente (da +6,0% a +5,6%), così come quella al netto dei soli beni energetici (da +6,2%, registrato a maggio, a +5,8%).

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Alberto Lupini


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