Milleproroghe, il taglio delle accise sui birrifici aiuta lo sviluppo della filiera

10 febbraio 2023 | 11:51

Il taglio delle accise aiuta la ripresa del comparto italiano della birra, mettendo in sicurezza lo sviluppo della filiera e l’aumento di produzione di materia prima in Italia. È quanto afferma la Coldiretti nell’annunciare l’approvazione dell’importante emendamento al decreto Milleproroghe al Senato per il sostegno a un comparto brassicolo nazionale che negli ultimi dieci anni ha visto triplicare i birrifici artigianali fino a raggiungere nel 2022 la quota record di 1085 attività spesso realizzate da giovani imprenditori.

Una crescita che ha fatto salire la domanda di materie prime 100% Made in Italy con il luppolo che da zero ha raggiunto oggi un milione di metri quadrati coltivati lungo la penisola ai quali si aggiungono i 300 milioni destinati all’orzo per la produzione di malto.

La norma prevede proprio per i piccoli birrifici artigianali con una produzione sino a 10mila ettolitri che lo sconto sulle accise per il 2023 resti al 50 per cento; per chi produce sino a 30mila ettolitri sarà pari al 30 per cento mentre, per le imprese sino a 60mila ettolitri lo sconto arriva al 20 per cento. Si prevede inoltre una riduzione d’accisa, a 2,97 euro per ettolitro e per grado Plato per il 2023. In mancanza di questo provvedimento fortemente sostenuto dalla Coldiretti l’accisa base sarebbe ritornata a 2,99 euro per ettolitro e la riduzione per i piccoli birrifici artigianali si sarebbe ridotto o azzerata rispetto al 2022.

La disposizione approvata rappresenta un tassello fondamentale per lo sviluppo e il consolidamento di una filiera della birra 100% Made in Italy. Il successo della birra italiana è infatti minacciato dall’esplosione dei costi che colpisce tutta la filiera con un balzo negli ultimi due anni che va dal +200% dell’energia al +45% per gli imballaggi al +50% per le bottiglie, mentre le lattine hanno segnato +10%, i tappi +22%, i fusti di plastica +23%, mentre i cambiamenti climatici nel 2022 hanno tagliato di 1/3 il raccolto dell’orzo per il malto.

Il settore della birra in Italia vale complessivamente 9,5 miliardi di euro in Italia con l’intera filiera dal campo alla tavola che genera – conclude Coldiretti – circa 140mila posti di lavoro a livello nazionale.

«È un ottimo risultato l'approvazione al Senato dell´emendamento, a prima firma De Carlo, al decreto Milleproroghe che prevede l´estensione del taglio delle accise per la birra. Grazie alla misura, infatti, si mettono a disposizione 8,15 milioni di euro per il 2023 e si mette in sicurezza il comparto brassicolo, consolidando il suo sviluppo e salvaguardando la produzione della birra italiana. Il Masaf e il Governo Meloni sono in prima fila per rispondere alle richieste dei produttori, supportare la filiera della birra nazionale e mantenere alta la qualità dei prodotti. L'eccellenza del nostro made in Italy passa anche per le nostre birre e per la maestria dei nostri produttori, che continueremo a sostenere con il massimo impegno». Questo il commento del ministro dell'Agricoltura, della Sovranità alimentare e delle Foreste, Francesco Lollobrigida.

«A nome di AssoBirra desidero esprimere un sincero ringraziamento al Governo e ai partiti di maggioranza che hanno compiuto lo sforzo per rimediare in parte alla situazione che si era venuta a creare con la Legge di Bilancio – afferma il presidente di AssoBirra, Alfredo Pratolongo - La birra in Italia è una bevanda da pasto ed è l’unica bevanda da pasto gravata da accise, un’anomalia che pesa su tutti, produttori, distributori e consumatori. Ridurre la pressione fiscale specifica per la birra contribuisce anche a promuovere e difendere il comparto birrario italiano rispetto al contesto internazionale, nel quale molti dei principali produttori – Germania e Spagna ad esempio – godono di un livello di accise anche 4 volte inferiore al nostro, che quindi favorisce la competitività` delle aziende ivi locate e l’importazione di birra in Italia, che da anni infatti supera ampiamente il 30%».


Il comparto birraio italiano da decenni investe in prodotti di eccellenza, innovazione e nel crescente utilizzo di materie prime agricole italiane, vuole guardare al futuro e crescere. Per questo sarà molto importante prendere delle decisioni di lungo periodo che consentano alle imprese di tornare a investire sul proprio business e dunque a generare ricchezza per il Paese.


«Con uno sguardo più ampio – prosegue Pratolongo - l’inizio dell’anno è stato già ricco di sfide e si è aperto con chiare prese di posizione dei Ministri Tajani e Lollobrigida per scongiurare il sistema di etichettatura su vino e birra da parte del Governo irlandese, che arrecherebbe notevoli danni alle esportazioni nazionali verso l’isola. I due Ministri insieme con i Senatori e i Deputati si sono attivati convintamente in tutte le sedi opportune per fermare una decisione che nasconde una visione distorta circa il consumo moderato di bevande alcoliche, e che rende difficile comprendere le scelte di Dublino».


AssoBirra in sede europea aveva seguito questo dossier e provveduto a sottolineare le ricadute che avrebbe avuto sul commercio, in aggiunta alle spinte inflazionistiche che gravano sul mercato e, commenta il Presidente Pratolongo: «guardiamo con attenzione tanto al contesto normativo che a quello dell’economia reale. L’aumento di tutti i costi - dall’energia al malto d’orzo nonché del vetro – ostacola una crescita sostenibile della filiera. Proprio per questo vorremmo proseguire nel dialogo con il Governo anche utilizzando la leva fiscale per favorire gli investimenti e la competitività delle produzioni, inserendo nella prossima Legge di Bilancio un calendario di riduzioni delle accise».

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Alberto Lupini


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