Accordo salva-Pernigotti La produzione resta a Novi Ligure

Dall’incontro di oggi al Ministero dello Sviluppo Economico garanzie sull'assenza di esuberi. Trovata l’intesa per la cessione del marchio “Maestri gelatieri” e per le relative strutture commerciali

06 agosto 2019 | 15:43
Un’intesa “frutto di un lavoro sinergico durato mesi”: così dal ministero dello Sviluppo economico definiscono l’accordo salva-Pernigotti destinato a salvare la storica azienda dolciaria piemontese e i suoi dipendenti. Sullo stabilimento Pernigotti di Novi Ligure sono stati siglati due accordi preliminari rispettivamente con Emendatori e Gruppo Spes. Il primo è per la cessione del marchio "Maestri gelatieri" e per le relative strutture commerciali (21 dipendenti) e produttive (15) con inizio produzione dal 1° ottobre 2019. Il secondo è sulla reindustrializzazione della produzione di cioccolato e torrone. È in fase di valutazione la possibilità che sia un unico soggetto aziendale (una newco) a gestire la produzione di Novi.


Lo stabilimento di Novi Ligure non chiuderà

«Come imprenditore sociale - dichiara Antonio Di Donna, presidente del Gruppo Spes - vorrei creare valore per il territorio di Novi e per il Made in Italy. Pernigotti è un’opportunità unica di condividere il modello sociale all’interno in una grande azienda e per creare uno stretto legame tra valore economico e produzione di valore sociale. La strategia è dare centralità allo stabilimento di Novi per crescere nel mercato del cioccolato e del torrone di qualità facendo leva sul know how esistente. Il nostro obiettivo è mettere al centro le comunità, le persone, il territorio, perseguendo obiettivi di crescita commerciale e generando opportunità».

Positivo il commento dei sindacati: «L’incontro di oggi al Mise - dicono il segretario nazionale della Fai Cisl Roberto Benaglia e il segretario della Fai Cisl Alessandria-Asti Enzo Medicina - ha finalmente permesso di avviare il giusto percorso per il salvataggio industriale dello stabilimento di Novi Ligure, per il quale le lavoratrici e i lavoratori hanno lottato per quasi un anno: abbiamo toccato con mano ipotesi concrete e soluzioni utili per dare prospettive all’occupazione. Sono stati siglati accordi preliminari con la cooperativa torinese Spes per il comparto cioccolato e torrone, e con l’imprenditore Giordano Emendatori per il comparto gelateria, con l’obiettivo della reindustrializzazione del sito e del reimpiego di tutte le persone ad oggi in forza, ma il contratto si dovrà formalizzare definitivamente entro il 30 settembre».

Oggi non si può ancora dire che la Pernigotti sia salva, ma è stato compiuto il primo passo per andare nella direzione dell’occupazione di tutti gli addetti sul territorio, e a breve ci saranno incontri di sito e al Mise per gestire questi passaggi delicati. «La richiesta del sindacato di non delocalizzare all’estero ma di reindustrializzare il sito ha trovato risposte concrete, che dovremo approfondire nei prossimi incontri locali», proseguono i due sindacalisti.

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Alberto Lupini


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