Agostino Amato e l'esperienza della sala oggi a La Carbonella di Bergamo
Insignito Gran maestro della ristorazione, restaurant manager e maitre di indiscussa capacità, sommelier professionista, Agostino Amato, 62 anni, ha ancora energia e ingegno da trasferire nel mondo della ristorazione
13 dicembre 2017 | 16:00
di Roberto Vitali
Agostino Amato
Ad Agostino Amato sono riconosciute ottime capacità e competenze nella gestione delle risorse umane, nonché nella organizzazione di grandi eventi, senza contare che se la cava bene in quattro lingue. Oggi la sua attività ha base al ristorante “La Carbonella” di Bergamo.Conseguito il diploma all’Istituto alberghiero di Bari, le sue prime esperienze sono in giro per hotel e ristoranti italiani e sulle navi Costa. A Bergamo arriva nel 1989 e diventa in pochi anni lo storico direttore del Ristorante Piemontese, covo allora di giornalisti e politici. In collaborazione e società con il Gruppo Manzi, non solo Amato guida ottimamente il “Piemontese” ma collabora all’apertura di altri due locali: la Carbonella in via Quarenghi e la Conchiglia via 24 maggio. Tutto questo sino al 2001.
Passa quindi all’Hotel Ristorante Antico Borgo La Muratella di Cologno al Serio come Restaurant manager e direttore commerciale e marketing sino al 2014, prima in collaborazione con il Gruppo Manzi e dal 2008 con il Gruppo San Lucio Events. Finchè, nel 2014, il rientro a Bergamo, ancora con il Gruppo Manzi. Oggi lo troviamo restaurant manager e maitre alla nuova “Carbonella” di via Broseta, sempre con la stessa capacità di accoglienza e di servizio.
Paccheri di Gragnano rigati con vongole veraci, calamari e polvere di bottarga di muggine
Segretario per sei anni dell’Adid -Associazione degustatori distillati, fondatore e fiduciario per otto anni della sezione bergamasca dell’Amira, l’Associazione dei maitre italiani, Amato è oggi forse l’unico direttore di sala in città che ancora lavora quotidianamente per preparare piatti alla fiamma in show cooking con carrello flambé posto davanti al tavolo del cliente. Amato si muove con eleganza e precisione e il cliente vede nascere sotto i suoi occhi il piatto preferito: possono essere i Paccheri di Gragnano rigati con vongole veraci, calamari e polvere di bottarga di muggine, oppure Gnocchi di patate con branzino, crema di zucca e capesante con falde di pomodorino, o ancora Bocconcini di pescatrice con friarelli e burrata delle Murge o semplicemente una Tartare di manzo.Come si qualifica la sua nuova esperienza qui alla Carbonella?
Il locale è impegnativo, occupa ben 700 metri quadri. Tutta l’esperienza accumulata negli anni è stata messa a frutto nella progettazione: cucina a vista (con le più moderne soluzioni tecniche), ampio spazio all’ingresso per un ricco buffet, poi i vari corner ben separati: i dolci (tutti fatti in casa), la carne alla griglia, vino e bibite, forno per pizza e pane. Tornare a lavorare in città per me è stato importante e penso di essere riuscito a dimostrare come questa struttura può ospitare contemporaneamente la coppia che cerca un angolino tranquillo o il banchetto per cento persone, senza dimenticare la possibilità di catering esterni.
Agostino Amato
La sua esperienza è legata anche a banchetti di qualità con numeri elevati di ospiti. Ne ricorda qualcuno?
Sì, ad esempio, l’inaugurazione del centro commerciale di Curno presenti circa 5mila persone, l’inaugurazione della Banca della Bergamasca a Zanica con 4mila e 500 persone, un cocktail in onore dell’allora ministro degli Esteri Lamberto Dini nella sede de L’Eco di Bergamo, un buffet per la festa della Repubblica a Lecco presente l’allora presidente Cossiga e tanti altri banchetti.
foto: Gian Vittorio Frau
Per informazioni: ristorantelacarbonella.eu
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