Alma, via al 15° Anno Accademico

Cerimonia di apertura del 15° anno accademico di Alma, la scuola internazionale di Cucina italiana dove si imparano le basi del mestiere e si apprendono le tecniche con cui lavorare

25 ottobre 2018 | 09:57
di Emanuela T. Cavalca
Gualtiero Marchesi sosteneva che occorre «studiare sodo» per lavorare in cucina, perché va intesa come «cultura e come linguaggio». Una presentazione in grande stile, come si conviene, tenuta nell’Auditorium di Parma. Alma, la Scuola internazionale di Cucina italiana, ha scelto una struttura prestigiosa, l’ex zuccherificio Eridania, ristrutturato da Renzo Piano, per presentare il nuovo anno. Una scuola di alto livello, nata e voluta da Gualtiero Marchesi, che con sensibilità ha creato Alma. Suona l’inno d’Italia e tutti si alzano, mentre scorrono le immagini di Gualtiero Marchesi.



Seguono parole commuoventi, perché il suo spirito continua ad aleggiare tra i 120 docenti, gli “Almisti” e ovviamente tra il pubblico. Non è stato un anno semplice per la Scuola: l’inondazione del 12 dicembre scorso e la perdita del grande Maestro, facevano temere il peggio. Invece gli allievi, le aziende e i consulenti con forza e caparbietà sono riusciti a fare riaprire la scuola l’8 di gennaio. Non va dimenticata la Provincia di Parma che è intervenuta rapidamente, per evitare che in futuro accadano esondazioni.

In seguito all’inondazione sono seguiti gesti generosi, come la donazione della biblioteca di George Cogny, grande cuoco francese, perché purtroppo l’acqua ha danneggiato molti volumi. La moglie Lucia ha pensato di offrire ad Alma la sua preziosa collezione di libri. Chissà mai che qualche casa editrice o privato non voglia contribuire ad arricchire sempre più la biblioteca?



Certo i primi diciassette allievi fanno parte di una storia passata: «Siamo partiti quindici anni fa - rileva Andrea Sinigaglia, general manager di Alma - quando non c’era la cultura della formazione. Il primo corso è iniziato con solo diciassette allievi, un drappello eterogeneo, ma questi lavorano o hanno aperto un locale, come Casa Sibilla, un angolo pugliese a Londra, di Paola Sibilla. Alma è cresciuta a ritmo esponenziale, collabora con gli Its della Regione Emilia e con molte aziende che la supportano, offrendo stage e poi anche posti di lavoro».

Da dove provengono gli allievi? «Il 50% - spiega - ha una formazione alberghiera, il resto è eterogeneo, in questi anni c’è una forte presenza di stranieri, soprattutto di coreani che hanno un amore per la nostra cucina».



Alma offre corsi di vario genere, da quello base a quello di alta specializzazione, per i costi basta cliccare sul sito www.alma.scuoladicucina.it, che fornisce tutti i dettagli. Il 2018 è un anno segnato dall’importante lavoro del Comitato Scientifico, dalla realizzazione di nuove aule e dall’impegno a livello internazionale grazie alla collaborazione con il nuovo socio Istituto Marangoni.

Anche sul fronte istituzionale ci sono stati nuovi sviluppi: dall’accreditamento dei corsi presso la Regione Emilia Romagna al rapporto sempre più operativo con le istituzioni, come il ministero degli Affari Esteri e Ice che hanno scelto Alma per realizzare importanti missioni di rappresentanza.



«Alma - ha sottolineato il direttore didattico Matteo Berti - è passata da Scuola di Cucina a Scuola dell’Ospitalità: affiancando ai tradizionali corsi di cucina e pasticceria, programmi di panificazione, sala, sommellerie e management della ristorazione. I pilastri su cui poggia la didattica di Alma sono tre: etica, perché alla base di queste professioni c’è un fortissimo rispetto delle persone che operano, della materia e dell’ospite; curiosità, perché, al di là del diploma, una solida carriera si costruisce dedicandosi alla ricerca, viaggiando, allargando i propri orizzonti; cultura: la vera chiave per elevarsi quando si è professionisti».

Alma oggi è in grado di sfoggiare numeri significativi: 5mila metri quadrati di aule e spazi didattici, 120 docenti, 400 sedi di stage, 5mila diplomati, 65 nazionalità e collaborazioni con 20 scuole. Ogni anno s’iscrivono mille studenti provenienti da tutto il mondo, I dati occupazionali sono un orgoglio: basti pensare che uno studente su tre in media viene assunto dalla struttura dove svolge lo stage e circa il 90% trova un impiego entro tre mesi dal diploma, il 70% in Italia, il 30% all’estero. Risultati positivi, soprattutto grazie ad Hosco, la piattaforma internazionale che, a stretto contatto con Alma, fornisce un utile mezzo di offerta e ricerca lavoro nel settore ristorazione e hotel.

Per informazioni: www.alma.scuoladicucina.it

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