Ardente, vivo, primordiale Errico Recanati si racconta

Abbiamo sollevato il cappello da cuoco ad Errico Recanati, cuoco del Ristorante Andreina di Loreto (An), che ci ha svelato i suoi segreti: da cosa voleva diventare da grande a ciò che non manca mai nel suo frigo

19 luglio 2020 | 15:54
di Carla Latini
Errico Recanati, socio Euro-Toques, cresce con nonna Andreina e mamma Ave fra spiedo, cacciagione, brace e fuoco vivo. Frequenta l’Etoile, fa stage da Gianfranco Vissani, Pietro Leemann, Martin Dalsass al Ristorante Talvo di St. Moritz. Cerca una cucina dove passato e futuro siano a fuoco vivo e sui carboni ardenti. Una cucina primitiva, attuale e neo-rurale che si fonda con le nuove tecniche e con una ricerca primordiale.


Errico Recanati

Dall’invenzione dei cappelli alla riscoperta delle affumicature e delle disidratazioni con tante ore di contatto e allontanamento dal calore. Nascono così la bottarga di cuore di agnello e di milza. La cucina è sapore, natura e verità degli ingredienti. Il segreto è lavorarne pochi. La sua attenzione alla qualità, ai produttori, alle nuove tecniche, alla cottura primordiale, portano l’originaria trattoria a molti riconoscimenti. Due tra tutti: la prima stella Michelin nel 2013 e, nel 2015, Le Soste, prestigiosa associazione per la cultura della cucina italiana nel mondo. Un piatto deve poter emozionare per arrivare a tutte le generazioni creando un ricordo. Errico fa una cucina senza età, lontana dalle mode del momento e vicina al cuore di tutti.



Da bambino cosa sognavi di diventare?
Veterinario

Il primo sapore che ti ricordi.
Ragù di Andreina

Qual è il senso più importante?
Il gusto

Il piatto più difficile che tu abbia mai realizzato.
Lo spaghetto cacio e pepe alla brace

Come hai speso il primo stipendio?
Una cena in un ristorante stellato

Quali sono i tre piatti che nella vita non si può assolutamente fare a meno di provare?
Ragù di Andreina, pomodoro in trippa, la beccaccia e il suo paté di fegatini

Cosa non manca mai nel frigo di casa tua?
Il pecorino e le mele

Qual è il tuo cibo consolatorio?
Pane e focaccia

Che rapporto hai con le tecnologie?
Diventerò un nerd

All’inferno ti obbligano a mangiare sempre un piatto: quale?
La gallina lessa

Chi inviteresti alla cena dei tuoi sogni?
I miei figli Rachele e Riccardo

Quale quadro o opera d’arte rappresenta meglio la tua cucina?
“Guernica” di Picasso

Se la tua cucina fosse una canzone quale sarebbe?
“La verità” di Brunori Sas


Per informazioni: www.ristoranteandreina.it

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