Assemblea Fipe, il presidente Stoppani: «Il cibo è motore di cambiamento»

Se mangiare è un atto individuale, racconta anche una storia collettiva e rappresenta un motore di cambiamento con le sue funzioni collaterali: economica, ambientale, nutrizionale, sociale, etica e culturale . Lo ha detto il presidente Fipe Lino Stoppani all’Assemblea nazionale di Roma

15 novembre 2018 | 15:57
di Mariella Morosi
Una considerazione sorta dal tema scelto dalla Fipe - Federazione italiana pubblici esercizi per l’appuntamento annuale: “Il cibo è cultura”. «Sono i pubblici esercizi - ha detto Stoppani - la qualificata rete di valorizzazione e trasmissione di questo nostro patrimonio». All’appuntamento, svoltosi a Roma nella sede nazionale di Confcommercio, ha partecipato anche Gian Marco Centinaio, ministro delle Politiche agricole e del Turismo. Nell’occasione è stata anche presentata una ricerca sullo stretto rapporto che lega gli italiani al cibo.


Lino Stoppani

«Quello che stiamo vivendo è un momento particolarmente delicato per il Paese - ha sottolineato Stoppani - serve un supplemento dì responsabilità da parte di tutti per mettere in primo piano il bene collettivo promuovendo un progetto di appartenenza di coesione e di sviluppo».

Non ha risparmiato l’elenco delle criticità del settore e si è appellato al governo “del cambiamento” esortandolo al tener conto nel suo progetto politico di una realtà fatta di numeri, regole, interessi e resistenze in un settore troppe volte poco considerato e soggetto a competenze ministeriali che rischiano di sovrapporsi e di contraddirsi. Un appello, questo, accolto successivamente dal Ministro Centinaio che ha assicurato entro la fine dell’anno l’apertura di un tavolo di concertazione per mettere insieme le varie realtà e agire concretamente e unitariamente.

Passando in rassegna le prime iniziative del governo, Stoppani ha commentato con favore il disinnesco delle clausole Iva, criticando però il progetto di legge sulle chiusure domenicali e su altri provvedimenti come il reddito di cittadinanza e la revisione della legge Fornero.



«Distribuire risorse alle fasce più deboli rientra nei principi dello Stato sociale - ha detto - ma virare verso l’assistenzialismo impoverisce soprattutto i più giovani». Espressa anche perplessità mancato ripristino dei voucher nel settore («Tutto può essere migliorato», ha poi replicato Centinaio) così come il decreto sui rider che potrebbe provocare contenziosi. «Ma l’anno in corso - ha sottolineato - è stato particolarmente importante, a partire dalla firma del primo Ccnl specifico per il nostro settore, che ha coinvolto 300mila imprese e 700mila lavoratori. Dobbiamo per questo ringraziare le imprese per aver accettato gli aumenti salariali e le rappresentanze sindacale sui temi della flessibilità e della produttività».

Stoppani si è anche espresso sugli stabilimenti balneari «che non hanno un quadro normativo di riferimento così come le case da gioco (Campione d’Italia e Saint Vincent) per le quali andrebbero valutati interventi di sostegno. Denunciato anche i meccanismi di appalto pubblico al massimo ribasso che generano conseguenze perverse, come nel caso QuiGroup.

Nella sua replica, Centinaio ha assicurato una grande attenzione verso il mondo dei pubblici esercizi e le sue problematiche. «Voglio pronunciare - ha detto - tre parole fondamentali: agricoltura, turismo e cibo, che entrano nel linguaggio comune di ognuno di noi. Sono la nostra essenza, quella che ci fa conoscere in tutto il mondo. Mi sono assunto l’onore e l’onere di unirle nello stesso progetto, facendo sintesi e anzitutto lottando contro l’abusivismo e nella contraffazione. Se esportiamo 42 miliardi di prodotti, ce ne sono 100 di Italian sounding.


Gian Marco Centinaio

In questa direzione vanno il protocollo appena firmato con la Fic, la Federazione italiana cuochi, e l’impegno per la terza edizione della Cucina italiana nel mondo. Ma per tutelare la vostra professionalità dobbiamo anche promuovere il brand Italia che finora è stato fatto in modo disarticolato, senza una progettualità comune, nel turismo come nell’agroalimentare. Mi impegno entro fine anno ad aprire un tavolo con tutti i protagonisti istituzionali e alle associazioni di categoria e definire insieme quali possono essere gli obiettivi».

Il ministro ha assicurato anche lotta all’abusivismo nella ricettività e proposto per i ristoranti di qualità una sorta di bollino rosso che li contraddistingua per il loro impegno. In questa occasione la Fipe ha presentato una ricerca che svela lo stretto rapporto tra italiani e cibo: il 53% dichiara di cucinare a cena tutti i giorni ma vorrebbe poter avere più tempo. Il 75% possiede ricette o piatti tradizionali tramandati di generazione in generazione. Si cucina e si mangia sempre più in fretta: gli italiani dedicano mediamente 37 minuti al giorno per cucinare in casa e si siedono a tavola per circa mezz’ora.

I ristoranti sono considerati un importante strumento di salvaguardia dell'identità culturale e alimentare per l'83,5% degli intervistati. In una tavola rotonda sono stati inoltre affrontati vari temi legati alla ristorazione, non ultimo quello delle minacce e delle intimidazioni della criminalità su cui talvolta i gestori dei locali sono costretti a confrontarsi. Inaugurata anche la rassegna fotografica tra cibo e cinema "Ciak, si gusta!", aperta fino al 15 dicembre.

Per informazioni: www.fipe.it

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