Il cibo è sicuro: non veicola il virus Garantiscono i tecnologi alimentari

Grazie alla grande valenza economica e al servizio degli operatori del sistema alimentare, possiamo sostenerci in questo periodo di limitazioni. Importante ricordare che il virus non passa dal cibo . Il Covid-19 viene fronteggiato anche con questo lavoro silenzioso che ha un alto valore sociale

01 aprile 2020 | 07:36
di S. Pironi e G. Paltani
Siamo in emergenza sanitaria con il dovere dell’isolamento e la diminuzione o addirittura l’astensione dalle attività lavorative. Ma tra le fondamentali mansioni che non si fermano rientrano i processi della filiera alimentare. È grazie a lavoratori, professionisti e imprese del settore alimentare che il Covid-19 viene fronteggiato, attraverso la produzione e distribuzione di alimenti per mantenere rifornita l’intera nazione. Questo valore sociale è condotto in silenzio e senza clamore, dato per scontato, come fosse dovuto; ma una riflessione e la riconoscenza sono doverosi e necessari. Una considerazione valida anche in periodi non emergenziali da pandemia.


L'industria alimentare non si ferma per garantire cibo in tutto il Paese

Nell’infodemia attuale, da tecnologi alimentari vogliamo sottolineare che il virus non si tramette per via alimentare. Come riportano Efsa e il ministero della Salute, gli alimenti di per sé non trasmettono il coronavirus. Comunemente infatti le malattie respiratorie non si trasmettono con gli alimenti, che comunque devono essere manipolati rispettando le buone pratiche igieniche. I cittadini, che non sono coinvolti direttamente o indirettamente nel settore, non sanno che ai fini della tutela degli alimenti che ogni giorno giungono sulla nostra tavola gli addetti ai lavori devono proteggere ciò che manipolano attraverso copricapi e vestiario adeguati e, per alcune preparazioni, le mascherine. Gli alimentaristi sono formati su come non contaminare i cibi, su come si devono lavare le mani e sull’impiego del gel disinfettante, che ora è noto a tutti.

La sicurezza degli alimenti sul mercato è riconosciuta come prerequisito, ancora una volta grazie alla dedizione degli operatori del sistema alimentare e dalle scoperte tecnico scientifiche rappresentate nella tecnologia alimentare. Una certezza messa in discussione da rari casi di comportamento fraudolento che generalmente possiedono un super riverbero mediatico, a fronte di una sicurezza che è di solito la regola. Tante aziende s’impegno con dedizione e costanza garantendo ciò che mangiamo grazie al lavoro di un team di professionisti. Molte organizzazioni si dotano di sistemi di certificazioni volontari più stringenti delle norme cogenti a tutela dei propri clienti, “bollini” che non compaiono sui prodotti e che quindi il consumatore non conosce. Ma l’autocontrollo esiste e l’Italia rappresenta un’eccellenza in materia.

E dalla crisi profonda che stiamo attualmente vivendo, chissà che non avvenga un cambiamento di rotta nella percezione dei rischi legati alla sottovalutazione dei pericoli dell’Antropocene. Vista l’importanza che riveste, il settore alimentare dovrà rispondere con rinnovata tutela la collettività e l’ambiente che la ospita.

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Alberto Lupini


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