Con “Friarielli e Pezzentella” Giuliano premiato a Re Panettone
Nella kermesse napoletana che si è svolta nel weekend il giovane pasticcere di Salerno ha ottenuto il miglior giudizio della giuria. Secondo il bergamasco Italo Vezzoli della pasticceria In Croissanteria Lab
25 novembre 2019 | 11:24
di Vincenzo D’Antonio
Nicolò Vezzoli (In Croissanteria Lab), Pasquale Giuliano e una rappresentante della Pasticceria De Vivo (foto: Luciano Furia)
Nel primo dei due giorni una giuria di esperti presieduta dal cuoco e storico della cucina Antonio Tubelli ha valutato alla cieca le creazioni dei 16 pasticcieri presenti alla kermesse. Il miglior panettone innovativo è risultato essere il “Friarielli e Pezzentella”, fatto dal giovanissimo Pasquale Giuliano (23 anni) della Pasticceria Mater di Salerno. Il “Friarielli e Pezzentella” è un panettone salato i cui due ingredienti innovativi sono i friarielli (verdura tipica campana) e la pezzentella, ovvero un salame di maiale tipico del Cilento.Alle settentrionali latitudini arride il secondo premio: “Il panettone di Italo Vezzoli” della Pasticceria In Croissanteria Lab di Carobbio degli Angeli in provincia di Bergamo. Il valente pasticciere Italo Vezzoli ha presentato un lievitato realizzato solo con lievito madre senza canditi e uvetta, ricoperto di glassa di mandorle. Terzo classificato il “Pan Mandarino” di Alfonso Schiavone della Pasticceria De Vivo di Pompei che si è distinto per un lievitato con un ripieno di ganache allo yogurt, arricchito con pasta di mandarino, scorza candita e infuso di mandarino con copertura al cioccolato bianco.
Al momento della premiazione il presidente di Giuria Antonio Tubelli, avendone ben donde in virtù della sua notoria competenza e della sua grande esperienza, ha saputo e voluto spendere parole non di circostanza, carezzevolmente spronando i pasticcieri ad esprimere il loro talento ed i loro guizzi creativi non necessariamente pensando ad un’innovazione da intendere antiteticamente alla tradizione, bensì a viverla come un sereno ed appagante momento della propria crescita professionale a beneficio della loro attività ed in modalità naturalmente correlata, a beneficio dei loro clienti. Insomma, non la corsa a chi stupisce di più, bensì l’anelito ad un panettone che, posta la pregevolezza organolettica e ribaditi i prerequisiti atti alla partecipazione, sappia tornare ad emozionare.
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Alberto Lupini