Cracco, aspre critiche sui social per la sua “Non chiamatela margherita”

Ha aperto da poco ed è subito polemica. "Non chiamatela margherita" è una delle proposte che l'ex giudice di Masterchef Carlo Cracco ha inserito nel suo menu. Peccato che con la margherita napoletana non c'entri nulla

12 marzo 2018 | 12:42
Poco ci è voluto prima che gli animi social si destassero. È bastato un articolo di Fanpage.it a scatenare l'offensiva online: i Tweet di sabato sera sono usciti a cascata, demolendo la trovata gastro-turistica di Cracco.


foto: Corriere della Sera

«Bello questo Gran Cereale con mozzarella e pomodoro» ha detto @dedalux; «Ho visto la pizza di Cracco e mi sono catapultato a consegnare 8 stelle Michelin all'egiziano sotto casa» è stata l'ironia scelta da @mic_tod; c'è stato perfino chi, come Francesco Giamblanco, ha rimpianto la pizza all'ananas.

Ad esser stata contestata non è tanto la "pizza" in sé, quanto le conseguenze che piatto e nome provocano. Sì, perché sarebbe bastato chiamarla in altro modo - il Corriere suggerisce Craccolosa, Croccantosa o Craccorita - per non provocare non tanto l'ironia pungente degli agguerriti utenti social, quanto il crepacuore dei napoletani, chiaramente feriti nell'orgoglio. «Ogni volta che Cracco sforna la sua pizza Margherita facendola pagare 16 euro, un pizzaiolo napoletano muore di crepacuore» ha detto Luigi Patti; Antonio Ingenito ha invece invocato San Gennaro: «Abbi pietà di lui perché non sa quello che fa» (Clicca qui per scoprire tutto sull'autentica Pizza margherita).

Per placare gli animi partenopei, è intervenuto addirittura il maestro della pizza napoletana (e secondo classificato al sondaggio Personaggio dell'anno di Italia a Tavola), Gino Sorbillo, scrivendo su Facebook della sua personale esperienza: «Ragazzi, a me lunedì scorso a cena l'interpretazione della pizza di Carlo Cracco nella Galleria Vittorio Emanuele a Milano è piaciuta. Non è Pizza Napoletana e non viene venduta come tale, è la sua Pizza e basta. Noi partenopei dovremmo scandalizzarci di più quando troviamo in giro pizze che fraudolentemente vengono vendute e pubblicizzate come pizze della nostra tradizione, addirittura con l'aggiunta di riconoscimenti Stg, Dop, Doc e roba del genere».

Perché, in effetti, Cracco ha fatto un passo falso, se vogliamo, nel nome del piatto, ma nessuno tra quelli che l'ha provato si è lamentato della qualità. L'utente Twitter @_Ariiiianna_ ha a questo proposito detto la sua: «In ristoranti come quello di Cracco si fanno esperienze culinarie, non si cerca la tradizione. Chi ha mangiato quella pizza dice che sia buonissima, per poter affermare il contrario dovreste almeno assaggiarla. Poi mica siete obbligati ad andare a mangiare lì».

Perché il problema è proprio questo: sbaglia chi mette in dubbio la qualità della pizza, "ci sta" chi si lascia andare in commenti su quanto questo piatto possa essere dedicato al turista più "in", ciò che emerge davvero è quanto il nome sia poco adatto e rischi appunto di creare malumori tra i più affezionati alla tradizione partenopea e in generale a quella del Made in Italy.

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Alberto Lupini


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