La cucina vegetariana gourmet secondo Emanuele Rengo

Abbiamo sollevato la Toque a Emanuele Rengo, chef creativo, riservato e curioso che con la moglie Rea al loro ristorante Vis à vis di Orvieto accompagnano i commensali alla scoperta della cucina senza carne

10 ottobre 2023 | 08:30
di Carla Latini

Creativo, riservato, curioso. Queste le tre parole per definire Emanuele Rengo, chef del ristorante Vis à vis, cucina e eventi di Orvieto (Tr). Tutto ha inizio nella grande cucina di famiglia, immersa nella campagna. La madre e le nonne fanno scattare in lui l’amore per i fornelli, scandito dal ritmo delle stagioni, nelle quali trovare i sapori genuini e intensi delle materie prime, autoprodotte. Da lì alla scuola alberghiera il passo è breve. Poi stage, servizi e attività per mettere davvero le mani in pasta. La curiosità e il desiderio di imparare sono da sempre parte fondamentale della sua formazione.

Emanuele Rengo e la svolta vegetale con la moglie Rea

Arriva, quindi, il mondo del lavoro. Tante esperienze in ristoranti con caratteristiche differenti tra loro: dalle tradizioni umbre alla cucina italiana a 360°, fino a uscire dall’Umbria, per conoscere e acquisire competenze sulla cucina di pesce a Portonovo, nelle Marche.

Sette anni fa, la svolta! L’incontro con colei che da lì a poco sarebbe diventata sua moglie e che ha rivoluzionato la sua vita e il suo approccio alla cucina: Rea. Vegetariana già da anni, porta Emanuele alla riscoperta del mondo vegetale che, vivo nei suoi ricordi d’infanzia, è stato omesso dalle esperienze lavorative. Confrontarsi con lei, cucinare per lei e iniziare a progettare la loro vita insieme ha fatto scattare il desiderio di studiare, ricercare e mettersi alla prova proprio in questo campo.

Testarda ed entusiasta Rea propone di «creare qualcosa di nostro»: per armonizzare vita, famiglia e lavoro. Le condizioni necessarie e sufficienti ci sono tutte: un casale immerso nella campagna, un cuoco e un’organizzatrice e padrona di casa. Nasce così il progetto di vita e cucina Vis à Vis. Sì, faccia a faccia, tra loro, con gli ospiti, con la natura, un progetto di cucina vegetariana nel cuore del l’Umbria. Emanuele scopre che il mondo vegetale è il suo mondo. Creare abbinamenti, nuove consistenze ed esaltare il gusto di ogni vegetale diventa la sua passione.

Vis à vis, ristorante vegetariano nel cuore di Orvieto

Oggi sono passati più di sei anni dall’inizio e il sogno è diventato sempre più realtà. L’approvazione del pubblico onnivoro ha fatto la differenza, ha dato conferme e coraggio per andare avanti in un crescendo d’amore e ambizione. La fidelizzazione dei clienti, da sempre un punto di forza, è la spinta per continuare a sognare e costruire, da due anni, il ristorante Vis à vis nel centro storico di Orvieto.

In una cittadina a vocazione carnivora la coppia è stata un punto di rottura. Oggi ha, con soddisfazione, un vasto numero di clienti affezionati che non manca ogni nuovo menu stagionale e porta amici e parenti a provare l’esperienza Vis à Vis. Inoltre, è il punto di riferimento per i tanti turisti che hanno fatto la scelta vegetariana/vegana e per tutti quelli che hanno il desiderio di provare qualcosa di nuovo e di diverso.

Da bambino cosa sognavi di diventare?
Da bambino ho sentito fin da subito il desiderio di cucinare, in prima media avevo già deciso di intraprendere la scuola alberghiera.

Il primo sapore che ricordi
Vivendo in campagna da bambino, il sapore che più mi ricordo era la colazione che mi preparava nonna. Andava a mungere le mucche e a quel latte freschissimo, “pannoso”, accompagnava sempre una delle sue torte semplici ma buonissime.

Qual è il senso più importante?
L'olfatto, cucinare sarebbe impossibile senza.

Il piatto più difficile che tu abbia mai realizzato
Il piatto più difficile per me è quello in cui si mettono in gioco tutte le proprie capacità e conoscenze, l'ottima realizzazione di un risotto per me è sempre stimolante.

Come hai speso il primo stipendio?
Ricordo benissimo, essendo un grande appassionato di pesca sportiva spesi quasi tutto il mio primo stipendio per comprare l'attrezzatura nuova.

Quali sono i tre piatti che nella vita non si può assolutamente fare a meno di provare?
Limitare la scelta a 3 soli piatti è difficile ma senza cadere nel banale direi senza dubbio: tortellini in brodo, risotto alla milanese, sfogliatella riccia.

Cosa non manca mai nel frigo di casa tua?
Immancabile, al 100% è la maionese.

Qual è il tuo cibo consolatorio?
Sicuramente la zuppa inglese (però quella che preparava nonna).

Che rapporto hai con le tecnologie?
Cerco di stare al passo con i tempi anche se non è facile, in cucina è un'ottima alleata.

All'inferno ti obbligano a mangiare sempre un piatto: quale?
Insalata caprese ovvio, basilico in abbondanza e... maionese!

Chi inviteresti alla cena dei tuoi sogni?
Se devo scegliere per chi cucinare, potendo esprimere un desiderio, sceglierei mia madre. Se si tratta di andare a cena fuori non sceglierei altra persona che mia moglie Rea.

Quale quadro o opera d'arte rappresenta meglio la tua cucina?
Non individuo un artista o un'opera. Mi rivedo nel movimento dell'espressionismo! Non c'è imitazione della realtà ma l'espressione dell'anima dell'artista, lo studio delle tecniche pittoriche sono conoscenze acquisite che arricchiscono ma non limitano l'istintività creativa.

Se la tua cucina fosse una canzone quale sarebbe?
"Vivere a colori" di Alessandra Amoroso, da cantare a squarciagola con il mio amico fraterno e collega Andrea.

Vis à vis, cucina e eventi
Piazza Ventinove Marzo 8° - 05018 Orvieto (Tr)
Tel 331 2117528

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