Determinata, perseverante, forte: Federica Negro si racconta

Abbiamo sollevato il cappello da cuoco a Federica Negro del ristorante Il Contenitore di Torre San Giovanni (Le), che ci ha svelato i suoi segreti: da cosa voleva diventare da grande a ciò che non manca mai nel suo frigo

01 novembre 2021 | 09:30
di Carla Latini

Quando da bambina le chiedevano “cosa vuoi fare da grande?”, Federica Negro, classe 1986, salentina nell’anima, rispondeva: «L’imprenditrice e guadagnare tantissimo!». Già nei primi anni della sua adolescenza lavora nei ristoranti. Perché è sempre stata attratta dalle cucine e perché ha un forte spirito di indipendenza, grazie e soprattutto all’insegnamento della sua famiglia. In casa osserva con attenzione la mamma. La loro tavola è piena di parenti e amici quasi ogni giorno e Federica cresce aiutando e cercando di rifare i piatti tradizionali di sua madre.

Poi la vita la porta a fare scelte diverse. Studia e si laurea in economia. Ma non dimentica il suo vero amore e ritorna ai fornelli. Questa volta in veste assolutamente professionale. Due anni di scuola, una vera e propria full immersion dallo chef Antonio Raffaele. Impara tecniche e segreti e - fondamentale - a riconoscere la materia prima di qualità.

Circa 6 anni fa con il suo compagno e socio Marco, apre “Il Contenitore Restaurant” a Torre San Giovanni, frazione di Ugento (Le), una formula intelligente che le permette di realizzare il suo sogno coniugando amore e passione. Le sue proposte sono legate al territorio, alla stagionalità e al desiderio di sfidare sé stessa. E piacciono molto ai tanti turisti che tornano ogni anno. Il suo desiderio di bambina, quello di fare l’imprenditrice, si è avverato.

Da bambina cosa sognavi di diventare?
Un’imprenditrice e di guadagnare tanti soldi

Il primo sapore che ti ricordi.
I calzoni fritti della mia mamma

Qual è il senso più importante?
L’olfatto: i ricettori olfattivi sono direttamente collegati con il sistema nervoso

Il piatto più difficile che tu abbia mai realizzato.
La mia “Frisa salentina rivisitata”

Come hai speso il primo stipendio?
Ho sempre investito sulla mia formazione

Quali sono i tre piatti che nella vita non si può assolutamente fare a meno di provare?
La carbonara, la pizza, il gelato

Cosa non manca mai nel frigo di casa tua?
Buone bottiglie di vino rosato, uova, pecorino e guanciale

Qual è il tuo cibo consolatorio?
La pizza

Che rapporto hai con le tecnologie?
Un buon rapporto, d’altronde con i tempi che corrono non avrei altra scelta

All’inferno ti obbligano a mangiare sempre un piatto: quale?
La pastina con il brodo vegetale

Chi inviteresti alla cena dei tuoi sogni?
Il mio mentore: Niko Romito

Quale quadro o opera d’arte rappresenta meglio la tua cucina?
“Les fleurs” dell’artista russa Natalia Goncharova

Se la tua cucina fosse una canzone quale sarebbe?
“No man no cry” nella versione di Jimmy Sax

 

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