Emergente Sala 2018 Tutta la passione di Angelo Gaudio

Potrebbe essere anche il cosentino Angelo Gaudio, 21 anni, originario di Luzzi a scalare la vetta del premio "Emergente Sala" appuntamento a livello nazionale sul mondo della professione del servizio nella ristorazione

18 maggio 2018 | 10:30
di Tommaso Caporale
Gaudio, infatti, che attualmente lavora presso il ristorante "Il senso della Calabria" all'interno dell'Ariha Hotel di Rende (Cs), grazie al suo brillante bagaglio di esperienze, è stato scelto per rappresentare la Calabria nella selezione del Centro Sud che si terrà il 23 e 24 maggio al Savoy Beach Hotel di Paestum (Sa) in concomitanza con il noto congresso di cucina “Le Strade della Mozzarella” sempre nei giorni del 23 e 24 maggio. Saranno due giorni di gare dove i giovani under 30 di sala del Centro Sud affronteranno una serie di esami teorici e pratici di fronte ad una giuria di grandi e noti professionisti.


Angelo Gaudio

Gli altri giovani selezionato sono: Bonny Ferrara (24 anni) del Ristorante “Faro di Capo d’Orso” a Maiori (Sa), Amedeo Serva (26 anni) de “La Trota”, Rivodutri (Ri), Luca Matarazzo (24 anni) del ristorante “Triglia” di Avellino, Ilaria Fiorillo (26 anni) che lavora al “Pascucci al Porticciolo” di Fiumicino (Rm), Pasquale Caravano (22 anni) che lavora presso la “Locanda Severino” di Caggiano a Salerno, Giuseppe Zuottolo (26 anni) che lavora ad Anacapri al ristorante “Olivo” del Capri Palace (Na), Andrea Mikhail (27 anni) che lavora al “Bistrot 64” di Roma, Emanuele Pica (29 anni) che lavora nel ristorante “L'Acquolina” all'interno dell'Hotel the First Roma, Matteo Bonanni (23 anni), lavorerà al ristorante “Acciuga” di Roma con lo chef patron Delmonte, Vanessa Serenelli (22 anni) di Senigallia, lavora da “Uliassi”(An) e Valeria Hinna Danesi (28 anni) la giovane romana che lavora a Pietrasanta (Lu) al “Filippo Mud”.

Affronteranno varie prove, tra le quali una in abbinamento con i nostri sponsor principali, e giovedì 24 a pranzo saranno loro a servire al tavolo gli ospiti/giurati in un lunch che sarà a dir poco speciale. A fine serata del 24 sapremo i nomi degli altri tre finalisti che si sfideranno per il titolo martedì 30 ottobre a Roma insieme agli altri 3 finalisti del Nord Italia: Enrico Guarnieri - Da Vittorio (Brusaporto, Bg), Alberto Tommasi - Del Cambio (Torino), Alberto Bonanno - Magorabin (To).

Come nasce la tua passione per la sala?
Mi è sempre piaciuto il settore dell’accoglienza e il rapporto con la gente. Da qui la mia passione a far sentire a suo agio il cliente.

Quali sono state le esperienze che ti hanno aperto la strada nel settore?
Nella mia famiglia c’è stata sempre molta attenzione alla tavola. Ho ereditato dai miei genitori e dai miei nonni l’amore verso i prodotti della nostra terra e la ritualità che c’è attorno e che caratterizza numerosi momenti conviviali. Ho cominciato con collaborazioni in strutture ricettive durante banchetti e matrimoni. Poi grazie all’inserimento nell’organico di alcuni ristoranti di importanti strutture ricettive di Cosenza e per ultimo quello de Il senso della Calabria, sono riuscito a intraprendere con successo questo percorso.

Qual è stato il vero momento in cui hai deciso di “spiccare il volo” verso questa professione?
Quando ho acquisito maggiore fiducia in me stesso e mi sono reso conto di essere pronto a dare davvero un contributo importante al mio territorio. A parte l’aspetto economico che oggi potrebbe essere considerato non commisurato ai sacrifici che il nostro mestiere impone, ci sono momenti impareggiabili, dove la gratificazione più grande ci viene data dai clienti e il loro sorriso, la loro soddisfazione diventa il nostro maggiore compenso. Oggi, grazie soprattutto al gruppo iGreco e al direttore dell’Ariha hotel, Mario Calabria, che mi hanno dato l’opportunità di dare il mio contributo in un contesto tra i più importanti della mia regione, apprezzando il mio lavoro, mi sento molto motivato e pronto ad affrontare qualsiasi sfida.

Qual è l’aspetto che ami di più di questo lavoro?
Il mondo dell’enogastronomia mi affascina e credo che la ristorazione costituisca il metodo ideale per veicolare le bontà di un territorio, basta saperle raccontare; questo è il compito della Sala. Ritmi e ostacoli non mi spaventano, anzi mi sollecitano a fare sempre meglio.

Qual è secondo te l’essenza del tuo mestiere?
Questa professione è un’arte che si basa su tre componenti: umiltà, consapevolezza e pazzia. Umiltà perché è l’arma dell’approccio con il cliente. Consapevolezza perché occorre “conoscere” prima di servire. Pazzia perché è l’elemento che contraddistingue ogni forma artistica. E ce ne vuole tanta anche in questo mestiere per vincere. Il mio impegno in questa gara sarà massimo. Lo farò per mio padre che sta attraversando un momento particolare ma sapendomi qui, lo farà anch’egli col sorriso.

Per informazioni: www.arihahotel.com

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Alberto Lupini


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