Epico, navigante, marinaio: Oreste Romagnolo si racconta
Abbiamo sollevato il cappello da cuoco a Oreste Romagnolo, cuoco del ristorante Oresteria a Ponza (Lt), che ci ha svelato i suoi segreti: da cosa voleva diventare da grande a ciò che non manca mai nel suo frigo
14 gennaio 2021 | 06:29
di Carla Latini
Oreste Romagnolo
La storia continua con Oresteria, osteria di pesce, che, insieme al nuovo lavoro all’Eataly di Roma, lo convince a chiudere Orestorante. Sono 4 gli anni che lo vedono protagonista a Roma con la sua arte di trattare il pesce. Oreste, come in un romanzo epico, non si ferma mai e nel 2020 inventa Orerock sulla spiaggia di Santa Maria. Qui evolve la sua cucina che definisce rimodernata in mezzo al mare di sempre. Mentre Orerock e Oresteria navigano in acque sicure preparando asporti, di questi tempi, per ogni tasca e necessità di chi ama la vita in barca, Oreste già pensa ad una nuova formula di locale che vorrebbe chiamare Ore-vuar. Vi aggiorneremo quando i tempi saranno maturi.
Oreste Romagnolo
Da bambino cosa sognavi di diventare?
Un grande marinaio, velista e pescatore
Il primo sapore che ti ricordi.
Le pizzette fritte di mia nonna e i bignè al cioccolato di mia madre
Qual è il senso più importante?
La vista
Il piatto più difficile che tu abbia mai realizzato.
Quello che dovrò ancora inventare
Come hai speso il primo stipendio?
Una piccola barca a vela
Quali sono i tre piatti che nella vita non si può assolutamente fare a meno di provare?
Gli spaghetti alla Nerano del ristorante Maria Grazia, la pizza di Franco Pepe, il raviolo del San Domenico di Imola
Cosa non manca mai nel frigo di casa tua?
Il vino
Qual è il tuo cibo consolatorio?
Il cioccolato fondente e il tartufo nero di Bagnoli
Che rapporto hai con le tecnologie?
Scarso... il necessario per la sopravvivenza
All’Inferno ti obbligano a mangiare sempre un piatto: quale?
I cavoletti di Bruxelles e la cannella, li detesto entrambi
Chi inviteresti alla cena dei tuoi sogni?
I miei amici e amiche
Quale quadro o opera d’arte rappresenta meglio la tua cucina?
I quadri di Vincent van Gogh, anche se molti giornalisti come Simone Perotti sostengono che siano quelli di Kandinsky
Se la tua cucina fosse una canzone quale sarebbe?
“Mediterranean Sundance” suonata da Al Di Meola, John McLaughlin e Paco De Lucia
Per informazioni: www.oresteria.it
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