Fare squadra Da qui passa il futuro dell'Horeca

Anche nel mondo dell'Horeca il concetto di squadra sta entrando sempre di più nell'immaginario comune

21 giugno 2019 | 09:10
di Marco Reitano
Ma cosa significa davvero fare squadra? Vi siete mai chiesti il significato letterale della parola “squadra”? Beh, le definizioni, tra vocabolari e web sono molte ma due, ben distinte, hanno attratto in particolar modo la mia attenzione. “Gruppo organico di lavoratori destinato a svolgere unitariamente una particolare attività o mansione” e “Formazione organica che prende parte, come insieme unitario, a competizioni collettive”. Ebbene sì, la squadra intesa come tale unisce persone con competenze simili in un determinato ambito sociale o lavorativo, ed è esattamente quello che accade ogni giorno nel campo della ristorazione.


Fare squadra, quello che accade tutti i giorni nel mondo della ristorazione

Se consideriamo la prima definizione enunciata, va subito menzionato che tenere un team unito e ben saldo giorno per giorno non è di certo cosa semplice. Nella ristorazione ci sono cuochi, camerieri, sommelier, tutti facenti parte di un’unica squadra, non di tre. Mi chiedo però quanto sia vera questa affermazione. Quante volte capita che ci preoccupiamo dei nostri “colleghi”? Abbiamo veramente una squadra forte? Facciamo parte della stessa squadra e anche se con mansioni diverse abbiamo tutti lo stesso obiettivo: far star bene il cliente.

La seconda definizione di “squadra” dovrebbe invece portarci a considerare il “vicino di casa” non come un nemico, bensì come un sano competitor da cui è possibile trarre spunti, innovazione, cambiamento e trasformazione. Siamo, ahimè, ancora troppo poco abituati ad avere una visione collettiva. Molti hanno ancora una lunga strada da fare; da altri invece c'è solo da imparare per poi proseguire dritti per la propria di strada.

Concludendo vorrei quindi trarre la vostra attenzione su come siano cambiati i tempi, e c'è bisogno di un chiaro cambio di passo anche nella ristorazione. La “squadra” è una certezza, va rafforzata proprio prendendo spunto dalla sua definizione letterale. Avere dei “para occhi” oggi non è più consentito, limiterà solamente la vostra produttività.

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Alberto Lupini


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