Fipe Lombardia Lino Stoppani ancora presidente

L’Associazione regionale dei pubblici esercizi lombardi ha riconfermato al vertice colui che ricopre anche la medesima carica a livello nazionale. Nel mirino, le Olimpiadi invernali 2026 . Non solo però, perché Stoppani vuole anche proseguire con il buon lavoro avviato nel precedente mandato

23 luglio 2019 | 15:52
Fipe Lombardia avrà ancora Lino Stoppani come presidente: «In questi anni - ha dichiarato dopo la rielezione - abbiamo lavorato per rispondere alle esigenze dei nostri associati del territorio lombardo, per valorizzare il valore economico, sociale, storico e culturale del settore, strumento strategico anche per la promozione turistica della Regione».


Lino Stoppani in uno scatto durante la 10ª edizione del Premio Italia a Tavola

Lombardia che ha come scadenza “eccezionale” quella dell’inverno 2026 quando la regione sarà ampiamente interessata - insieme a Cortina - dalle Olimpiadi invernali le quali avranno un forte impatto sul settore commerciale. Olimpiadi, ma non solo, perché Stoppani ha chiaro l’obiettivo di continuare l’attività di promozione del settore, contrastando abusivismo, concorrenza sleale, dequalificazione e cercando contemporaneamente di migliorare ulteriormente il settore, investendo sulle professionalità, sulla qualità e sulla innovazione continua. Particolare attenzione ai temi della legalità, in un momento in cui il settore subisce le aggressioni della criminalità organizzata, che investe sul settore, producendo danni sociali oltre che favorire dequalificazione, dumping commerciale, stravolgimento degli economics gestionali e danni reputazionali sull’intero comparto, fatto soprattutto da imprenditori onesti.

«La riconferma alla guida di Fipe Lombardia, insieme al mio ruolo di presidente nazionale della Federazione - ha detto Stoppani - mi permettono di continuare a lavorare per quello che sento come un dovere: costruire una Federazione che sappia esprimere al meglio i valori e i bisogni di una categoria, fondamentale per la filiera agroalimentare del Paese, vetrina del Food in Italy, formidabile strumento di promozione della cultura e dei valori dell’Italia. È un settore con numerose criticità, che si trova ad un bivio: o punto di forza del “Food in Italy”, da tutelare e sostenere anche con politiche attive che ne rafforzino i valori, oppure insignificante elemento della filiera di consumo, depotenziato nei suoi asset qualitativi a causa della banalizzazione e della standardizzazione dell’offerta. Auspico che la costruttiva partecipazione di tutti i soggetti coinvolti possa concretamente dare le giuste risposte ad un settore che rappresenta al meglio la cultura e lo stile di vita italiano».

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Alberto Lupini


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