Fipe a Bruxelles per il futuro del turismo Focus su cultura, regole e innovazione

Fipe ha condiviso con Hotrec - Hospitality Europe le priorità da affrontare nell’immediato futuro in tema di ospitalità e turismo. Flessibilità nelle modalità di lavoro e home restaurant in cima alla lista

27 febbraio 2019 | 12:30
«Un'importante occasione - commenta Antonio Flamini, consigliere di Fipe e membro del Comitato esecutivo di Hotrec - per fare sistema a livello europeo, valorizzare i punti di forza del nostro settore e soprattutto rinnovare l'impegno a lavorare insieme per il futuro considerando l'importante appuntamento elettorale che attende l'Unione Europea. Come evidenziato dal presidente di Hotrec, Jens Zimmer Christenses, le nostre priorità per il futuro dovranno fare leva sull'innovazione nel nostro settore, sulla valorizzazione di una cultura dell'alimentazione in ottica continentale attraverso un programma di iniziative condivise, sulla definizione di una migliore agenda per la regolamentazione, incrementando l'attenzione sulle specificità del settore turismo su cui l'Italia può e deve rivestire un ruolo cruciale. Come Fipe apprezziamo in particolare l'impegno a preservare sempre più per il futuro il patrimonio di professionalità del settore e ad incentivare l'ingresso dei giovani nel mercato del lavoro turistico, attraverso modalità flessibili che possano tenere conto delle peculiarità e della stagionalità che caratterizza il nostro settore».



Cinque i punti sui quali si è discusso maggiormente nel corso dell’incontro di Bruxelles. Garantire regole omogenee e concorrenza leale nel mercato dell'ospitalità e della ristorazione, ambiti sempre più coinvolti dalla sharing economy e da fenomeni correlati, come gli home restaurant, che richiedono una normativa omogenea e rispettosa del principio ”stesso mercato, stesse regole” su tutto il territorio europeo.

Poi modificare le normative europee, e in particolare le disposizioni in materia di e-commerce, attribuendo alle piattaforme operanti nel settore responsabilità e obblighi verso i consumatori e il mercato, che siano adeguate al peso crescente assunto in questi anni; definire un'agenda puntuale in fatto di regolamentazione, facendo in modo che l'Unione Europea si concentri sui grandi temi transnazionali e tenga in maggiore considerazione le specificità del settore turismo. E ancora: lavorare per promuovere su scala europea progetti di valorizzazione della cultura dell'alimentazione e dei corretti stili di vita e mettere in campo strategie in grado di preservare il patrimonio di professionalità del settore e incentivare l'ingresso dei giovani nel mercato del lavoro turistico.

Con oltre due milioni di imprese (soprattutto di piccole dimensioni e a conduzione familiare) e 11,9 milioni di addetti, il settore dell'ospitalità rappresenta l'80% del totale degli occupati nel turismo a livello europeo, e ha contribuito tra il 2013 e il 2016 a creare 1,6 milioni di nuovi posti di lavoro.

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Alberto Lupini


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