Alta formazione e internazionalizzazione basi per esportare la pasticceria italiana

20 febbraio 2017 | 08:51
di Federico Anzellotti
Due sono gli step necessari per rafforzare, far crescere ed esportare la figura del pasticcere: alta formazione e internazionalizzazione. Solo attraverso questi due passaggi chiave, la pasticceria italiana potrà imporsi sui mercati internazionali. Per questo al recente Sigep di Rimini abbiamo raggiunto un traguardo storico che, allo stesso tempo, è anche un punto di partenza per avviare nuovi progetti: l’accordo tra la Confederazione pasticceri italiani, che riunisce 20mila e pasticceri e 9mila aziende in tutta Italia, e Cast Alimenti, che da 20 anni si occupa di formare maestri pasticceri richiesti in tutto il mondo.



La firma al Sigep del protocollo d’intesa tra la Conpait e la Cast Alimenti valorizza la figura professionale del pasticcere e prevede l’attivazione di corsi altamente professionalizzanti della durata di 80 ore, che si svolgeranno in tutta Italia, nelle sedi Conpait con i maestri formatori Cast Alimenti.

La firma di questo accordo rappresenta una data storica per me. È il conseguimento di un traguardo a cui nessuno poteva credere, qualche anno fa, quando è nato il progetto. Ma, dopo due anni di percorso, abbiamo sottoscritto questo accordo che segna un punto di arrivo e un punto di partenza, avviando una nuova era per la pasticceria italiana e per tutto quello che la filiera rappresenta in Italia e all’estero.

La firma di questo protocollo d’intesa rappresenta un’opportunità per le aziende, per gli enti e, naturalmente, per i pasticceri. Viene dato loro un input per un percorso metodologico nuovo, allineando la metodologia dell’insegnamento a quella degli obiettivi. È questo l’approccio dell’accordo, si vuole dare una risposta al mondo del lavoro, strutturando la formazione. Professionalità, tecnologia e materie prime sono gli ingredienti per riprendere posizioni del Made in Italy sul mercato internazionale.

Questo progetto rappresenta poi un modello formativo di trasferimento delle competenze, che, unito alla maestria, può diventare, a sua volta, una best practice da trasferire per la formazione. Il progetto prevede l’adeguamento formativo attraverso un nuovo processo e la partecipazione a concorsi internazionali, con l’obiettivo futuro di arrivare al riconoscimento normativo del ruolo professionale del pasticcere.

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